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Dondi-Quivogne: un accordo che guarda lontano

Distribuzione, produzione e innovazione sono le principali aree tematiche interessate dalla partnership sempre più stretta tra la casa di Bastia Umbra e la scuderia francese. L'obiettivo è quello di unire le forze per ottimizzare i costi e quindi liberare risorse per la creazione e lo sviluppo di nuovi modelli

di Giovanni M. Losavio
Luglio - Settembre 2014 | Back

Nella progettazione e fabbricazione di macchine agricole, la Dondi di Bastia Umbra (Perugia) rappresenta fin dal 1850 un punto di riferimento per gli operatori del segmento della lavorazione del terreno. L'impresa, che nel corso del 2013 ha ultimato le procedure per l'ampliamento dello stabilimento produttivo e potenziato i propri strumenti di comunicazione anche grazie ad un restyling del sito web, ha recentemente concluso un importante accordo di collaborazione con la casa francese Quivogne, anch'essa specializzata nel comparto della lavorazione del terreno. L'obiettivo dell'intesa è quello di rafforzare le due imprese non soltanto sui rispettivi mercati interni ma, soprattutto, sui mercati internazionali e nelle aree emergenti in cui la domanda di meccanizzazione agricola risulta in crescita. Mondo Macchina ha incontrato Lamberto Pettirossi, direttore titolare della Dondi, per avere maggiori particolari su questa nuova partnership e sulle strategie aziendali.

 

Distribuzione, commercializzazione, cooperazione in ambito tecnologico, progettazione di nuovi modelli: quella tra la Dondi e la Quivogne sembra essere una collaborazione a tutto campo, una partnership che guarda lontano…

 

L'accordo con la casa francese è il punto d'arrivo di una collaborazione commerciale che, iniziata quattro anni fa, ha dato risultati talmente positivi da convincerci dell'opportunità, anzi della necessità, di promuovere un processo di integrazione sempre più stretta tra le nostre due realtà imprenditoriali Abbiamo quindi deciso di rafforzare la partnership, estendendola dal campo commerciale – nel quale è stata ulteriormente rafforzata – a quello della progettazione di nuovi modelli e dell'innovazione tecnologica grazie alla condivisione delle nostre rispettive conoscenze in ambito tecnico. Benché tale processo sia ancora in divenire posso dire che i primi segnali sono estremamente incoraggianti. D'altro canto, nel comparto della lavorazione del terreno, Dondi e Quivogne sono aziende complementari: noi manteniamo l'esclusiva sugli scavafossi, segmento di mercato nel quale possiamo vantare una leadership incontrastata, sulle macchine combinate per la minima lavorazione e su alcune applicazioni per la manutenzione stradale; loro su altre tipologie di applicazioni, quali – ad esempio – coltivatori e macchine per la preparazione del letto di semina. Se i mesi a venire dovessero confermare i risultati finora raggiunti non escludo che ci possa essere un ulteriore rafforzamento delle nostre sinergie.

 

In un momento come quello attuale, in cui molte aziende cercano partnership in Paesi emergenti per ridurre i costi di produzione, la vostra sceglie l’alleanza con un’industria francese. Puntate, insomma, sulla tradizione e su un modello imprenditoriale tutto europeo?

 

Uno dei nostri obiettivi, fin da quando siamo subentrati alla guida della Dondi nei primi anni '90, è stato quello di collaborare con altre imprese del settore, nell'ottica di un consolidamento sul mercato. Ci troviamo infatti ad operare in un comparto nel quale la competizione si fa sempre più serrata; in tali condizioni, razionalizzare la struttura dei costi diventa un'esigenza indifferibile soprattutto per le PMI, le quali debbono tenere il passo dei grandi gruppi industriali. Gruppi che, grazie alla loro dimensione, sono in grado di sfruttare significative economie di scala sia nel processo produttivo sia nelle attività di Ricerca e Sviluppo. Ecco allora che la partnership con un'azienda affidabile quale la Quivogne, con cui condividiamo la filosofia imprenditoriale e il modus operandi, permette ad entrambe le aziende di ottimizzare le risorse. Penso, ad esempio, alla complementarità delle nostre reti distributive, visto che noi siamo presenti negli Stati Uniti e in Australia, loro in  Canada e in Russia. E penso anche alla possibilità di equipaggiare i modelli Dondi e Quivogne con componenti ad alta compatibilità, utilizzabili indifferentemente sugli uni come sugli altri. Al riguardo abbiamo in programma di realizzare per le nostre macchine un telaio comune, una “base” che entrambe le imprese possiamo “personalizzare” in funzione delle rispettive necessità di produzione. Sempre in tema di complementarità, le sinergie commerciali tra le applicazioni Dondi e Quivogne ci consentono di offrire ai clienti una gamma vasta e differenziata, compatibile con un ampio ventaglio di lavorazioni.

 

Sviluppare tecnologie innovative è un fattore chiave per mantenersi competitivi sui mercati. Quali sono gli ambiti di ricerca più interessanti per il comparto in cui opera la Dondi e quali vantaggi possono derivare dallo sviluppo di progetti condivisi con partner europei come appunto Quivogne?

 

Le attività di Ricerca e Sviluppo sono un altro grande punto di forza della collaborazione con la Quivogne. Per le piccole e medie imprese unire le forze può essere una valida risposta ai vincoli di bilancio che spesso rendono difficile fare innovazione e, quindi, mantenersi competitivi. Negli ultimi trent'anni, infatti, la dotazione tecnologica delle macchine agricole è aumentata in modo impressionante; sarà così anche in futuro. Dobbiamo essere pronti alla sfida e offrire sul mercato macchine non soltanto efficienti ma, soprattutto, attente al rispetto dell'ambiente e parsimoniose nei consumi. La riduzione dei costi operativi, del resto, è un'esigenza strategica per il settore primario, dove la difesa del reddito agricolo rappresenta uno degli indirizzi politici prioritari. Tuttavia, affinché tale “cooperazione all'innovazione” sia possibile, è necessario trovare una controparte seria e affidabile disposta a condividere le conoscenze in un settore così delicato e sensibile quale la ricerca. Questo partner noi l'abbiamo trovato nella Quivogne, con cui abbiamo già individuato nei sistemi di geo-localizzazione, nei dispositivi di sicurezza e nei nuovi materiali (con l'obiettivo di mettere a punto leghe sempre più resistenti e leggere) le aree d’intervento privilegiate. Ma c'è anche un altro campo, sempre in tema di innovazione, in cui la nostra sinergia può dare risultati eccellenti. Mi riferisco alla possibilità di migliorare i rispettivi modelli grazie alle indicazioni ed ai suggerimenti costruttivi forniti dai nostri uffici tecnici in base all'esperienza maturata sulle macchine. D’altro canto, nel comparto della meccanica agricola la differenza, molto spesso, la fanno proprio i dettagli.

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