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Internazionalizzazione, "the answer"

Allargare il ventaglio di clienti stranieri e incrementare il fatturato cercando di cogliere nuove opportunità di business sono l'obiettivo delle PMI italiane. La compagine pubblica e tutti i soggetti privati che gravitano attorno al mondo dell'internazionalizzazione sono ormai sempre più attivi nel creare opportunità. FederUnacoma si è molto impegnata in questa attività, inserendola tra le priorità delle proprie linee di azione, realizzando specifici progetti volti a favorire la promozione all'estero della meccanica agricola "made in Italy"

di Alessio Nanni
ottobre 2015 | Back

Spostando le lancette dell’orologio e gettando uno sguardo sulla storia economica del nostro Paese raramente tutto il network industriale italiano è stato attraversato così universalmente dall’esigenza di “fare” all’estero. Allargare il ventaglio di clienti stranieri, incrementare il fatturato cercando di cogliere nuove opportunità di business non più solo con i nostri vicini ma anche con partner lontani sembra essere l’obiettivo di tutte le strategie aziendali delle PMI italiane, che si tratti di design, di luxury goods o di macchine agricole. Di fronte a un’economia sempre più globalizzata è necessario infatti un sempre maggiore investimento da parte delle imprese nelle attività di internazionalizzazione. In sostanza, mentre si fanno sempre più stretti i legami economici tra diversi Paesi e realtà territoriali del pianeta, le imprese tentano di adeguarsi a questa tendenza e di aprirsi a mercati sempre più vasti. In particolare negli ultimi anni, a tale tendenza mondiale si è aggiunta la forte crisi economica ancora in corso che ha colpito pesantemente i Paesi più sviluppati, e l’Italia in modo particolare. Il calo dei consumi di prodotti agroalimentari nel mercato nazionale sommato all’aumento del costo del denaro, del lavoro, dei mezzi tecnici e dei fattori di produzione e la pressione fiscale hanno costretto le imprese a cercare nuove opportunità per rimanere sul mercato rafforzando la loro competitività. Che si tratti quindi di aumentare la propensione all’export guardando soprattutto alla domanda dei Paesi con maggiore appeal o di aumentare l’interesse ad espandere la propria attività realizzando investimenti diretti all’estero, l’internazionalizzazione risulta una strategia inevitabile. Ed anche auspicabile, sia per le imprese che per i Paesi. Alla intensificazione delle attività di internazionalizzazione corrisponde, infatti, un maggiore interscambio, più investimenti diretti in una direzione e nell’altra e, in ultima analisi, una maggiore crescita economica complessiva. Insomma si può dire che: “Internazionalizzazione is the answer”.

La compagine pubblica e tutti i soggetti privati che gravitano attorno al mondo dell’internazionalizzazione, infatti, sono ormai sempre più attivi nel creare opportunità per le aziende che permettano loro di strutturare strategie aziendali a medio e a lungo termine per una espansione fruttuosa e consapevole nei mercati esteri, soprattutto nelle aree emergenti e a forte potenziale di sviluppo. Dopo un faticoso rallentamento che ha colpito le esportazioni europee e non solo, grazie alla tenacia delle imprese italiane e in particolare delle piccole e medie, e al dialogo mai interrotto dei principali interlocutori, l’export del Paese registra finalmente una nuova crescita nei BRIC, da sempre oggetto di iniziative congiunte di FederUnacoma e ICE-Agenzia. Il connubio rinnovato tra pubblico e privato sembra, infatti, creare dei meccanismi virtuosi a favore delle aziende italiane che mai come adesso necessitano di una mano per affrontare le sfide sempre più pressanti dei nuovi mercati da conquistare (dopo le “tigri asiatiche”, i “sette leoni africani”) e di concorrenti vecchi e nuovi da arginare (dopo l’Europa, la Cina e la Turchia). Il dialogo tra le associazioni di categoria, da sempre espressione irrinunciabile della voce dei settori di punta del made in Italy e le istituzioni preposte alla promozione dell’industria d’eccellenza italiana, in particolare l’ICE-Agenzia, braccio operativo del MISE, è sempre più fruttuoso e coinvolge direttamente entrambe le parti nella definizione di ogni strategia di settore. Così le disponibilità del soggetto pubblico, messe a servizio delle esigenze del privato rappresentato dalle associazioni, divengono strumento indispensabile per realizzare iniziative in Italia e all’estero che raccolgono la partecipazione numerosa di PMI assistite nei loro primi passi verso nuove realtà economiche.

FederUnacoma si è lanciata a pieno titolo in questa attività, inserendola tra le priorità delle proprie linee di azione, realizzando specifici progetti volti a favorire la promozione delle macchine per l’agricoltura, il giardinaggio e relativa componentistica, a supportare gli imprenditori che intendono penetrare nuovi mercati e a fornire servizi connessi di assistenza alle imprese. Tale attività si è affiancata a quella di ricerca e sviluppo, e di studio delle normative tecniche che regolamentano la produzione europea, oltreché di rappresentanza delle aziende associate nelle sedi istituzionali, ministeriali e di coordinamento. Operativamente, la Federazione si è fatta promotrice di iniziative che rinnovano l’interesse per mercati “target”, ma anche di azioni volte a sviluppare la presenza italiana in aree emergenti che si stanno aprendo al commercio internazionale. Tra le prime figurano la ormai annuale partecipazione collettiva con ICE-Agenzia all’Agrishow di Ribeirao Preto (Brasile), manifestazione leader nel settore la cui 22ª edizione quest’anno ha raccolto la presenza di 20 aziende nello Spazio Italia, e le prove dimostrative EIMA Show in Maharashtra (India) dove 11 aziende hanno potuto mostrare ai businessman indiani le macchine al lavoro sia nei filari per le lavorazioni in vigneto che in campo aperto. Accanto a queste sono state organizzate la collettiva alla fiera NAMPO in SudAfrica, Paese dall’enorme potenziale, e la partecipazione alla fiera Agrishow in Iran, cogliendo immediatamente gli spiragli di disgelo tra lo stato persiano e il mondo occidentale. Inoltre la Federazione si è mossa nella rete di rapporti istituzionali intercettando la necessità di presidiare mercati verso cui si sposta la lente di ingrandimento dell’azione governativa. Non solo collettive quindi, ma anche missioni imprenditoriali come Sistema Italia, al fine di collezionare informazioni sul mercato e riscoprire gli interlocutori rilevanti per future strategie commerciali. Così in Egitto per monitorare i cambiamenti costanti nello scenario dell’Africa Mediterranea, così nelle Filippine per scoprire il potenziale di un’area strategica del Sud Est Asiatico, ma anche in Angola per esplorare il continente in crescita e in Congo dove l’azione congiunta tra la Federazioni e le istituzioni è sfociata nella realizzazione di un centro tecnologico di formazione in loco e infine a Cuba per rintracciare la ventata di rinnovamento e apertura commerciale foriera di spazi di mercato da riempire con l’offerta italiana.

Ma in tempi di crisi si cerca anche di contenere i costi e di offrire alle aziende strumenti di internazionalizzazione “productive but not demanding”. Ecco che quindi, nel corso del 2015, molti degli sforzi della Federazione sono stati indirizzati all’organizzazione di missioni di “incoming” con l’obiettivo di portare in Italia professionalità estere interessate alle tecnologie prodotte nel Paese. E quale occasione migliore quando si ha anche a disposizione la cornice di EXPO 2015? Tramite un processo di selezione accurato per rintracciare i profili dei delegati più idonei alla produzione italiana, si sono svolti cinque “incoming” da gennaio fino ad oggi che hanno visto l’arrivo di delegazioni da tutto il mondo. Oltre a prevedere, come di consueto, momenti di incontri B2B e visite ai siti produttivi di alcune aziende è stata anche organizzata per ogni delegazione la visita ad EXPO dove FederUnacoma è presente insieme ad altre realtà dell’agro-industria in considerazione del fil rouge che lega la meccanizzazione agricola al “feeding the planet”. La prima delegazione, in maggio, era composta da 12 operatori sudamericani (da Cile, Colombia, Messico e Perù) che hanno incontrato 51 aziende svolgendo 397 incontri, la seconda in luglio ha visto l’arrivo di 27 delegati provenienti dall’Africa Subsahariana (Angola e Congo) e dal Sud Est Asiatico (Filippine, Malesia, Myanmar, Thailandia, Vietnam) che hanno dialogato con 41 aziende per un totale di 628 incontri. Ancora in settembre i rappresentanti di ICE-Agenzia e FederUnacoma hanno accolto 34 delegati da Argentina, Bielorussia, Brasile, Canada, Indonesia, Kazakhstan e Turkmenistan che si sono confrontati con 56 aziende raggiungendo un numero di 907 incontri. Ma non è tutto. Il dialogo tra le delegazioni estere specializzate e la compagine associativa si è svolto anche in occasione di due importanti eventi – EIMA Show e Garden Show – che hanno visto la partecipazione di operatori economici interessati a visionare le dimostrazioni pratiche di macchine all’opera. Durante il primo, dedicato al vigneto e al campo aperto, lo scorso luglio, era presente una delegazione di 20 operatori (da Australia, Sud Corea, Egitto, Russia e Stati Uniti) che hanno incontrato 21 aziende generando 290 incontri; mentre il secondo, dedicato alle più innovative soluzioni per il giardinaggio, ha accolto 12 delegati dell’Europa dell’Est (Albania, Bulgaria, Macedonia, Romania, Serbia) che hanno svolto 45 incontri con 6 aziende italiane. Un anno ricco di meetings, quindi, che culminano con la delegazione di circa 100 operatori, organizzata sempre grazie al sostegno dell’ICE-Agenzia, che sbarca ad Agrilevante, nella cornice quella che è la più rilevante manifestazione di settore di tutto il Sud Italia e del Mediterraneo.

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