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Contributi PSR: il criterio dei "costi semplificati"

Per ridurre la possibilità di errori e gli oneri amministrativi che incombono sia sulle autorità di gestione che sui beneficiari dei progetti per il PSR 2014-2020, la Commissione Europea propone una metodologia di calcolo del valore effettivo di mercato delle macchine finanziabili. Il tema è stato approfondito nel corso di un seminario promosso da Ismea

di Marcello Ortenzi
dicembre 2016 | Back

Commissione Europea e autorità nazionali stanno elaborando l’estensione, nell’ambito dei Psr, dell’utilizzo dei cosiddetti “costi semplificati” (finanziamento a tasso forfettario, tabelle standard di costi unitari e importi forfettari), servendosene al posto del rimborso dei “costi reali”, sulla base normativa dell’art. 60 del Reg. (UE) n. 1305/2013. Secondo quanto previsto dall’articolo 62 del Reg. (UE) n. 1305/2013, i calcoli necessari a quantificare i costi semplificati possono essere realizzati direttamente dall’autorità di gestione (AdG) o da un organismo indipendente dotato di adeguate competenze. Durante l’evento di Firenze del 29 settembre su “I Costi semplificati nei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020: Implementazione, Gestione e Controllo”, organizzato dalla Rete Rurale Nazionale e con la partecipazione, oltre che degli esperti della Rete, anche della Commissione Europea - DG Agri, della Corte dei Conti Europea e di rappresentanti dei ministeri, si è approfondito il tema della metodologia applicabile per le macchine con un apposito seminario organizzato da Ismea.

Ismea con il progetto “Supporto all’adozione dei costi semplificati nei PSR”, sta infatti mettendo a punto una metodologia per il calcolo dei costi semplificati per la categoria delle macchine agricole. Il metodo prevede l’elaborazione di specifiche tabelle di costi unitari standard. Come approccio metodologico è stato scelto l’analisi statistica dei dati di mercato (la metodologia, per essere approvata dalla Commissione ed essere adottata dalle Adg nei Psr,  deve essere “giusta, equa e verificabile”).

In particolare la metodologia prevede le seguenti fasi: reperimento e indagine statistica dei prezzi di listino; indagine per individuare gli sconti mediamente applicati; applicazione degli sconti e individuazione dei costi unitari; certificazione e aggiornamento periodico delle tabelle dei costi unitari. Individuare tabelle standard di costi unitari sulle quali le Regioni si possano basare per calcolare l’importo dell’aiuto non è la sola forma possibile di applicazione dei costi semplificati ma è considerata da Bruxelles molto efficace per ridurre il tasso d’errore.  Il progetto si inserisce nella più ampia tematica del “Miglioramento della capacità amministrativa delle Adg dello sviluppo rurale”.

Il lavoro di Ismea

Ismea ha individuato con apposita indagine i prezzi di listino di: trattrici – analizzati 900 modelli, distinti in trattori specializzati (198 modelli),  isodiametrici (128), convenzionali (515), cingolati (59), di 29 marche diverse; mietitrebbie - 174 modelli distinti in mietitrebbie con testate grano-riso (91 modelli) e mais (83), di 6 marche diverse; macchine operatrici – entro ottobre (2016 o 2017?) si avranno i prezzi di listino. I prezzi saranno distinti per categoria di macchine (per la lavorazione del terreno, per la raccolta, ecc.) e tipo (p.e. aratri, erpici, ecc.).

 Nel caso delle trattrici, la metodologia seguita prevede l’individuazione delle tipologie principali, la definizione del parametro di riferimento (potenza/Kilowatt) e, tramite un’analisi empirica, delle variabili che influenzano il prezzo. Oltre alla tipologia di trattrice (convenzionale, specializzata, isodiametrica e cingolata), le variabili più importanti sono  il tipo di protezione (arco/telaio o cabina) e la trasmissione, distinta in meccanica, powershift e continua (CVT).

Questo ha permesso di individuare 15 classi di trattrici, e per ciascuna di esse elaborare la relazione esistente tra potenza della macchina (espressa in Kw) e prezzo (espresso in euro per Kw). Al fine di rendere il sistema fruibile e facilmente comprensibile, per ognuna delle classi individuate sarà, quindi, elaborata una tabella di costi semplificati per “range di potenza”, i cui valori derivano dalle relazioni prezzo/Kw di cui sopra.  Questo, però, è solo il risultato intermedio, al quale occorre applicare il tasso di sconto medio rilevato tramite l’indagine sul sistema degli sconti, che rappresenta un passaggio fondamentale per arrivare all’individuazione di valori unitari riconducibili ai prezzi effettivamente praticati sul mercato.  L’indagine sarà articolata in interviste con testimoni privilegiati (agricoltori, tecnici, rivenditori, responsabili PSR, ecc.), rilevazioni presso i rivenditori sugli sconti ordinariamente applicati ai clienti (per zona geografica e marche/modelli) e validazione dei risultati ottenuti da parte di un focus group ,cui parteciperanno le rappresentanze di agricoltori, rivenditori, Regioni, ecc. Nel risultato finale ciascun costo unitario verrà calcolato sulla base del valore derivante dai prezzi di listino per il tasso di sconto ordinariamente applicato. La proposta di metodologia prevede poi un aggiornamento periodico delle tabelle dei costi unitari, da effettuarsi ogni due - tre anni. Ogni anno, tuttavia, sarà verificato che le condizioni di mercato siano più o meno stabili, anticipando l’aggiornamento in caso di variazioni sensibili e documentate.  

L’uso dei costi semplificati è un’opzione per i singoli Stati membri: a livello di beneficiario, l’autorità di gestione può decidere di rendere tale uso facoltativo o obbligatorio per tutti o parte dei beneficiari o per tutte o parte delle operazioni. I programmi di sviluppo rurale fanno ricorso all’utilizzo dei costi semplificati in modo piuttosto diffuso. Alcune Regioni hanno scelto di ricorrere a questa metodologia di calcolo perché permette di semplificare il procedimento amministrativo, di orientare l’attenzione dell’amministrazione verso il risultato/output del progetto e di limitare il tasso d’errore. Ad es. il “prezziario dei costi massimi” della Regione Umbria per macchine e attrezzature agricole è finalizzato a determinare la spesa massima che la Regione stessa ritiene ragionevole e quindi ammissibile al sostegno previsto dalle misure d’investimento del PSR per il periodo 2014/2020. Quindi, il valore della macchina oggetto di domanda di aiuto è stabilito automaticamente e preventivamente in base ai costi di riferimento. Tuttavia l’aiuto continuerà a essere liquidato in base all’importo della fattura e tale importo dovrà essere uguale o inferiore al prezzo massimo di riferimento.

Per la fine 2016 e inizio 2017 il lavoro dovrebbe essere completo in ogni sua parte e ne è prevista la certificazione da parte di un soggetto indipendente, come previsto dalle disposizioni dell’articolo 62.2 del Regolamento 1305/2013. 

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