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Corno d'Africa, tecnologie per l'irrigazione contro la crisi climatica

Le conseguenze del riscaldamento globale stanno colpendo con particolare durezza i Paesi dell’Africa Centro-orientale e stanno aggravando una situazione economica già difficile. Per affrontare l’emergenza è fondamentale mettere in sicurezza e potenziare i sistemi di irrigazione, puntando su tecnologie adatte alle realtà locali

a cura della Redazione
gennaio - febbraio 2023 | Back

I grandi temi della solidarietà e della cooperazione con il Corno d’Africa hanno trovato spazio nell’ambito di EIMA International 2022, che ha aperto un’importante finestra su una delle aree più duramente colpite dai cambiamenti climatici. Le regioni dell’Africa centro-orientale stanno infatti attraversando una grave siccità, indotta dai cambiamenti climatici, che ha creato condizioni di grave insicurezza alimentare per circa 16 milioni di persone, 6 milioni delle quali in Somalia. La mancanza d’acqua, causata sia dalla riduzione delle precipitazioni che da una distribuzione irregolare (fenomeni alluvionali alternati a periodi di siccità estrema), ha determinato un crollo della produzione agricola nei Paesi del Corno d’Africa, provocando al contempo il decesso di oltre tre milioni di capi di bestiame. Di questo si è parlato a Bologna, in occasione dell’incontro, dal titolo “La sfida dell’acqua. Tecnologie accessibili per i Paesi in via di sviluppo”, promosso dall’organizzazione non governativa CEFA, impegnata nel settore della cooperazione agricola con l’africa nord-orientale, e da FederUnacoma, l’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole. Nel 2020 la temperatura media globale ha sfiorato il valore record di 15° Celsius, ma – hanno sottolineato i relatori del convegno – il tasso di incremento medio registrato nei Paesi africani è stato decisamente superiore a quello visto in altre regioni del mondo. In Africa le conseguenze del riscaldamento globale stanno esacerbando quei fattori di crisi – carestie, migrazioni, conflitti militari, corruzione e fragilità delle istituzioni locali – che già da tempo minavano le potenzialità di sviluppo di molti Paesi, e che oggi indeboliscono ulteriormente la loro capacità di risposta all’emergenza climatica. In questo scenario, caratterizzato da risorse sempre più scarse, è dunque fondamentale applicare pratiche agronomiche adatte alle specificità dei terreni, ma soprattutto sfruttare fino all’ultima goccia l’acqua disponibile. Per questo è necessario ripristinare e migliorare le infrastrutture di irrigazione, spesso inadatte al fabbisogno idrico locale, e nello stesso tempo impiegare sistemi di irrigazione modellati sulle caratteristiche e sulle particolari necessità del territorio. In tale ottica, come hanno spiegato i relatori, una soluzione molto efficace per estrarre acqua dai pozzi è quella di utilizzare le pompe ad energia solare – più economiche e più sostenibili per l’ambiente – invece dei modelli tradizionali alimentati con combustibili fossili. L’industria italiana dei sistemi di irrigazione, grazie alla sua straordinaria capacità di personalizzare e modulare le soluzioni costruttive proposte sul mercato, può fornire ai Paesi africani un importante sostegno sia per l’approvvigionamento di tecnologia sia per la diffusione del know how operativo.

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