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Speciale

Lavorazione del terreno, e innovazioni firmate Celli

di Fabrizio Sereni
Luglio - Agosto - Settembre 2017 | Back

L’azienda forlivese Celli si è presentata alla manifestazione umbra con tutti i modelli di punta della propria linea di macchine per la lavorazione del terreno, a partire dall’erpice rotante pieghevole Super Maxi/P. Si tratta di un’applicazione equipaggiata con telaio portante scatolato e castello con doppio martinetto di sollevamento delle due semi-macchine. Caratterizzato da una larghezza di lavoro pari a 6 metri e da una scatola da 450 Cv, il top di gamma della Celli si segnala per il sistema flottante nei martinetti di sollevamento, il dispositivo di raffreddamento della scatola centrale e delle scatole la­terali, i rulli packer d.555 con impianto idraulico di regolazione. Completano il profilo della macchina il parasassi sui rotori e l’ancora rompitraccia, centrale e la­-terale. Sempre nel segmento della lavorazione del terreno, in primo pia-no ad EIMA Show  anche la trinciastocchi pieghevole Scorpio/P, proposta con larghezza di lavoro da 5 metri. Si tratta di una macchina che, indicata per trattare mais, soia, erba, foglie di bietola, si segnala per la sua presa di forza a 1000/giri minuto con rotazione del rotore a 1920 giri al minuto e una velocità periferica di 63 metri al secondo. Da menzionare poi, tra i plus costruttivi della trinciastocchi Celli, i controcoltelli anterio-ri fissi, i controcoltelli superiori smontabili e sostituibili, i robusti telai a doppia lamiera di grosso spessore con struttura scatolata, nonché il kit disco tagliafilo centrale. Lothar/P, invece, è una interrasassi pieghevole, ideale per lavorare con trattori ad alta potenza su terreni argillosi o sassosi dove è in grado di trattare le superfici più dure. La dotazione di serie comprende, oltre al sistema di raffreddamento per le scatole centrale e laterali, il sistema flottante per i martinetti di sollevamento, i rulli a rete e il dispositivo di rotazione inversa del rotore con zappe interrasassi e controflange. L’interrasassi Lothar/P si fa infine apprezzare per lo scudo mobile posteriore con pettine ammortizzato a molle indipendenti, la trasmissione laterale ad ingranaggi e la coppia dischi convogliatori anteriori dentati d. 460.

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