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Revisione e formazione, una strategia per la sicurezza

L'uso corretto di macchine e attrezzature agricole al centro di un convegno svoltosi alla Fiera di Foggia. La politica della sicurezza coinvolge i costruttori con la progettazione di macchine intrinsecamente sicure, e coinvolge gli utilizzatori e la rete dei rivenditori con specifiche iniziative di sensibilizzazione e formazione

di Mirko Ranieri
maggio - giugno 2017 | Back

Sensibilizzare sia gli utilizzatori di attrezzature e macchine agricole al loro uso corretto e sicuro, sia gli operatori tecnici dei servizi delle Asl a controlli mirati sui piani di rischio. È stata questa la finalità del convegno “La prevenzione e la salvaguardia di chi lavora e produce in agricoltura” organizzato dal Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spesal) dell’Asl Foggia, in collaborazione con Regione Puglia, Inail, Coordinamento tecnico interregionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Ctipll) e Società nazionale operatori prevenzione (Snop), in occasione della 68ª Fiera dell’agricoltura e della zootecnia di Foggia. «Malgrado i progressi effettuati l’agricoltura resta uno dei settori a maggior rischio, per entità e frequenza degli infortuni denunciati – ha sostenuto Carlo De Petris di Inail Dipartimento Innovazioni tecnologiche – . In Italia si registrano ogni anno circa 200 incidenti mortali e 250-300 infortuni gravi. Il 60% degli incidenti è legato al ribaltamento del trattore, ma anche motocoltivatori e motozappatrici detengono una quota molto rilevante degli infortuni. Incidenti mortali e infortuni più o meno gravi crescono con l’aumento dell’età degli agricoltori, soprattutto oltre i 65 anni, e avvengono in larga parte durante la fine della settimana, cioè coinvolgono hobbisti più che imprenditori agricoli professionali. La gravità del problema richiede la particolare attenzione e il pieno coinvolgimento degli enti e delle istituzioni che si occupano di elaborare le misure protettive e preventive per tutelare la salute e la sicurezza degli operatori agricoli». La cultura della sicurezza è uno degli indicatori dell’evoluzione di una società civile, ha ricordato Mario Fargnoli del Mipaaf. «Questo importante obiettivo va conseguito attraverso tre distinte azioni, fra loro strettamente legate: un quadro normativo adeguato, cioè un sistema di leggi e regolamenti volto ad assicurare le migliori condizioni di sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; una crescita di coscienza, ossia la consuetudine a considerare la sicurezza un aspetto essenziale della vita quotidiana delle imprese e delle persone; infine la prevenzione primaria sull’ambiente (miglioramento delle condizioni di lavoro e delle attrezzature) e sull’uomo (educazione dei lavoratori) quale strumento fondamentale per contenere il verificarsi di incidenti, infortuni e patologie».

La sicurezza in agricoltura è la priorità per ogni attore della filiera della meccanizzazione agricola, in primo luogo per i costruttori «il cui ruolo – ha sostenuto Domenico Papaleo, del servizio tecnico di FederUnacoma – è concepire macchine sicure, perché, come osserva la Direttiva 2006/42/CE, “il costo sociale dovuto all’alto numero di infortuni può essere ridotto integrando la sicurezza nella progettazione”». La Direttiva Macchine aggiunge che, “nel caso in cui permangano dei rischi, malgrado siano state adottate le misure di protezione integrate nella progettazione, le protezioni e le misure di protezione complementari, devono essere previste misure aggiuntive, compresi i dispositivi di avvertenza”. Il ruolo del costruttore unisce quindi l’informazione alla formazione, per “addestrare” l’operatore sull’uso corretto delle macchine e aumentare la sua percezione del rischio». Sulle macchine nuove i requisiti di sicurezza devono essere applicati tenendo conto dello stato dell’arte al momento della costruzione della macchina. «Riguardo invece al parco macchine circolante – ha ggiunto Papaleo – va sottolineata l’importanza delle Linee Guida Inail e della revisione quali strumenti per garantire il mantenimento e il rispetto di uno standard accettabile di sicurezza, e a tal proposito strumento di grande utilità è il database degli infortuni mortali, cioè una banca dati che dovrà descrivere in maniera puntuale e univoca gli avvenimenti infortunistici al fine di individuarne le cause, così da apportare azioni correttive sulla macchina. Per i costruttori è infine di fondamentale importanza che le disposizioni della Direttiva Macchine siano rispettate da tutti i player sul mercato: perciò auspichiamo una sorveglianza di mercato uniforme su tutto il territorio europeo». Se il ruolo dei costruttori nel garantire la sicurezza delle macchine è basilare, altrettanto importante è quello dei rivenditori e dei riparatori, ha sottolineato Rodolfo Catarzi di Unacma.

«Il tema della sicurezza delle macchine agricole, dobbiamo ammetterlo, non è sempre stato al centro dell’attenzione dei rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio. Il successo e il valore del rivenditore/concessionario sono stati da sempre commisurati alle sue capacità di illustrare e convincere l’acquirente delle esclusive caratteristiche tecniche del prodotto offerto, della sua maggiore produttività e dell’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Solo raramente, però, gli aspetti della sicurezza sono stati oggetto di interesse e tantomeno di opportunità commerciale. Anzi, la presenza di dispositivi di sicurezza, come l’arco di protezione sui trattori o il motorstop sui motocoltivatori, è stata talvolta valutata dall’acquirente più un impiccio che una prerogativa. Perciò Unacma ha individuato azioni e percorsi formativi specifici per rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio sul tema della sicurezza quale materia basilare anche per la loro crescita professionale».

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