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Tecnica

Serbatoi per combustibili e lubrificanti ad uso agricolo

Dalla semplice tanica al grande serbatoio interrato, le possibilità di stoccare combustibile in azienda per le macchine agricole semoventi sono molteplici. Ma, in ogni caso, è obbligatorio osservare una serie di disposizioni, per garantire un adeguato livello di sicurezza nella gestione del gasolio, ma anche di mantenimento nel tempo delle caratteristiche del contenitore

di Domenico Pessina
novembre 2023 | Back

Nell'ambito della gestione economica della moderna azienda agricola, le voci di spesa relative al combustibile per il funzionamento delle macchine semoventi, così come a quelle per gli oli (di servizio e lubrificanti) occupano un posto di una certa importanza. Per il massimo risparmio, quasi sempre si inoltrano ordini di gasolio per diverse migliaia di litri, che devono quindi essere stoccati, più o meno temporaneamente, in serbatoi atti a mantenere nel tempo le caratteristiche originali del prodotto. Inoltre, è necessario poter effettuare i rifornimenti nella massima sicurezza operativa, e al contempo garantire un accurato controllo delle erogazioni, oltreché impedire ogni uso non corretto (e finanche fraudolento) del combustibile. Infine, un continuo e attento monitoraggio dei consumi consente senza dubbio una verifica costante dell’efficienza del parco macchine semovente, grazie alla tempestiva segnalazione di possibili anomalie di funzionamento dei relativi propulsori.

Non sorprende quindi che l’offerta di mercato in tema di contenitori-erogatori di combustibili e lubrificanti ad uso agricolo si sia nel tempo arricchita di numerosi modelli ampiamente accessoriati, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

Serbatoi fissi. Si tratta della tipologia probabilmente maggiormente diffusa, ad asse orizzontale o verticale, in lamiera di acciaio calandrata, con fondi bombati e collaudati a tenuta con prova pneumatica, di capacità variabile tra poche centinaia di litri e il limite di legge di 9 m³. La tettoia è spesso in lamiera d’acciaio grecata e zincata. Quasi sempre il serbatoio è corredato da un gruppo di erogazione, di solito inserito in un armadietto metallico verniciato, con chiusura a chiave.

Le portate della pompa a corredo sono di qualche decina di litri/minuto e numerose sono le dotazioni aggiuntive, per livelli crescenti di automazione e controllo (si veda più avanti).

Serbatoi mobili. In questo caso, si possono distinguere due categorie, ovvero i modelli autoportanti su ruote, con una capacità di solito limitata a 100-120 litri, oppure quelli di maggior volume (di qualche centinaio di litri) che devono necessariamente essere collocati a bordo di veicoli per il trasporto su lunghe distanze.

I primi sono generalmente in polietilene, ideali per il rifornimento di piccoli veicoli operativi e mezzi leggeri, con contenitore privo di spigoli vivi e dotato di nervature di rinforzo. Anche qui i contenitori sono completati con pompa e pistola erogatrice, quest’ultima talvolta anche con contalitri incorporato. Oltre alle tasche per la movimentazione con i carrelli elevatori, in relazione alle loro dimensioni i serbatoi mobili di maggior capacità (in polietilene o in lamiera d’acciaio, anche inox nel caso di trasporto di fluidi pericolosi) sono dotati di 4 golfari per il sollevamento, anche a pieno carico, per poterli eventualmente sovrapporre. Per tale evenienza sono sottoposti a specifiche prove, oltreché di caduta, anche di vibrazione e di pressione idraulica e pneumatica.

Gli erogatori. L’erogazione del gasolio si avvale sempre di una pompa, di solito azionata elettricamente con la tensione di rete a 230 V a.c. oppure a batteria 12-24 V c.c., di tipo rotativo volumetrico a palette autoadescante, spesso con filtro incorporato per l’intercettazione di eventuali impurità nel combustibile, con portate che possono arrivare a diverse decine di litri/min. Le versioni più complete comprendono anche un contalitri, analogico o digitale, e l’immancabile pistola erogatrice, di solito in alluminio con protezione in gomma, di tipo manuale o più di frequente automatica, ovvero dotata di arresto automatico del flusso a serbatoio pieno.

La gestione, il controllo ed il monitoraggio. Il continuo e scrupoloso monitoraggio del consumo di gasolio aziendale può essere utilmente interpretato per controllare il corretto funzionamento delle macchine semoventi aziendali. Allo scopo, sono state messe a punto di recente diverse soluzioni, che anche in versione digitale e in remoto possono fornire le necessarie informazioni sul contenuto (e quindi sui prelievi) di un dato serbatoio. Si parte quindi dagli indicatori di livello, che possono avvalersi di sensori della pressione statica generata dall’altezza del liquido nel contenitore per mezzo di un tubo immerso nel liquido fino a toccare il fondo: l’unità di controllo visualizza il livello e contestualmente, dopo aver introdotto i dati del tipo e delle dimensioni del serbatoio, è possibile definire gli allarmi di livello. In alternativa, è possibile adottare degli indicatori di livello basati su magneti posti all’interno di galleggianti. Si tratta di sonde che possono comprendere anche più di un sensore, per rilevare contestualmente il livello di prodotti con massa volumica diversa, per esempio per poter misurare il livello dell’acqua eventualmente accumulata sul fondo del serbatoio.

Per un grado di automazione più elevato, ci sono le centraline che gestiscono le singole erogazioni. Sempre prodotto da Emiliana Serbatoi, MC box è sostanzialmente un pannello multi-utente con connessione diretta al PC, dotato di riconoscimento degli utenti abilitati ai prelievi, per i quali è possibile computare le quantità erogate, riferite ad ogni singolo mezzo.

Compatibile con le iniziative “Industria 4.0” e basato a livello software su database Microsoft SQL, Emiltouch è invece un sistema gestionale di controllo più completo, costituito da un modulo integrato touch-screen con display da 8”, da un lettore di prossimità TAG (per il riconoscimento automatico ed attivazione dell’erogazione) e da un modulo GPRS predisposto per i collegamenti Ethernet e SIM, oltreché naturalmente per il trasferimento dati con tessera. Il tutto si può interfacciare con i sistemi operativi Microsoft a 32 e 64 bit ed è programmabile per una numerosa serie di controlli, allarmi e blocchi, attivabili anche in remoto.

Controllo delle perdite. In particolare per i serbatoi a doppia parete, è importante monitorare eventuali perdite del contenitore principale, dato che in questo caso tale malfunzionamento non è rilevabile visivamente. Allo scopo, le soluzioni sono diverse: si monitora la variazione di pressione all'interno dell'intercapedine, mantenuta in leggera depressione per mezzo di una pompa a membrana, oppure si fa uso di un fluido conduttivo rivelatore (glicole propilenico) sempre collocato nell’intercapedine.


La normativa

Il D.M. 22.11.17 ha fissato le regole tecniche per l’installazione e la gestione dei serbatoi fissi di gasolio con una capacità massima fino a 9.000 litri. In estrema sintesi, il contenitore deve essere a doppia parete, oppure deve essere inserito in un’apposita vasca di contenimento, con una capienza superiore di almeno il 10% rispetto a quella del serbatoio; deve essere collocato in una zona aperta e areata, protetto da una tettoia e dotato di uno sfiato dei gas collocato ad almeno 2,4 m da terra.

Inoltre, l’area attorno al serbatoio deve essere pianeggiante e libera da vegetazione e ostacoli per una fascia larga almeno 3 m, ma è anche necessario che il contenitore sia posizionato ad almeno 5 m da depositi e magazzini e a più di 10 m dalle abitazioni.

è obbligatoria l’installazione di estintori, da selezionare in base alla capienza, e deve essere applicata una specifica segnaletica di pericolo, così come una targa identificativa che riporti una serie di dati costruttivi. Se l’impianto comprende parti elettriche, deve essere effettuata una messa a terra secondo le norme vigenti.

Importante precisare che il personale addetto al rifornimento deve essere adeguatamente formato all’uso e all’adozione delle misure antincendio e alla gestione delle situazioni di emergenza.

Per i serbatoi da trasporto, bisogna invece fare riferimento all’accordo internazionale ADR per il trasporto su strada di merci pericolose. Consta di 17 articoli che sanciscono i principi e le procedure di adesione, applicazione e revisione dell’Accordo; in particolare, gli allegati A e B, che definiscono le disposizioni generali sulle materie e oggetti pericolosi e sul relativo equipaggiamento di trasporto, vengono aggiornati ogni due anni, per tener conto dello sviluppo tecnologico e delle nuove esigenze in tema di circolazione su strada.


Anche per l’Ad-Blue, da sola o in accoppiata, e per il biodiesel

Con il diffondersi di motori diesel dotati di SCR (Selective Catalytic Reduction) per la riduzione delle emissioni gassose inquinanti di NOx, e del conseguente uso di AdBlue, (ossia la denominazione commerciale della soluzione liquida di urea purissima al 32,5% di concentrazione in acqua distillata), è emersa la necessità dello stoccaggio anche di questo composto. Sono disponibili sul mercato diverse opzioni in tal senso, ma quella tra le più razionali per l’azienda agricola prevede contenitori cubici in polietilene (materiale con un’eccellente resistenza agli agenti chimici ed atmosferici), inseriti in una gabbia di protezione in acciaio zincato elettrosaldato. La capienza tipica del contenitore è di 1.000 litri, spesso corredato da un gruppo autonomo di erogazione (alimentato a 230 V c.a. oppure a 12-24 V c.c.), con pompa e pistola con contalitri integrato. Le tubazioni di trasporto del formulato sono spesso in EPDM (gomma sintetica a base di etilene, propilene e diene), che ha un’ottima resistenza all’aggressività chimica dell’Ad-Blue.

Un’interessante integrazione è l’accoppiata di serbatoi per il gasolio e l’AdBlue: l’Emiliana Serbatoi di Campogalliano (MO) produce in tema la gamma CarryTank combinata, in polietilene a stampaggio rotazionale da 6,5 mm di spessore, con inserti realizzati in materiale compatibile ai composti liquidi, completo di pompe alimentate elettricamente e, a richiesta, di contalitri digitale e di filtro per la separazione dell’acqua dal gasolio. Il rapporto tra le capacità dei contenitori del combustibile e dell’AdBlue è di 1:8, più o meno in linea con quello dei serbatoi di cui sono dotati comunemente i trattori più recenti. Interessante la possibilità di poter estrarre il contenitore dell’AdBlue, se quest’ultima non è necessaria, e di sfruttare il vano che in tal modo si libera per riporre utensili e attrezzi ad uso manuale o altro materiale vario.

Ovviamente, i serbatoi sia fissi che adatti al trasporto su veicoli a ruote, e sia in acciaio che in polietilene, sono disponibili anche per lo stoccaggio del biodiesel in miscela al gasolio, ma anche in versione pura (chimicamente più aggressiva), ovvero con la specifica B100.


Serbatoi per gli oli lubrificanti e di servizio, nuovi ed esausti

Il macchinario agricolo, in particolare i trattori e le operatrici semoventi si avvalgono di diversi tipo di olio: in primis, quello dell’impianto idraulico, ma anche quelli (distinti) di lubrificazione del motore e del cambio, il liquido del circuito frenante, ecc. Si tratta di fluidi tutti caratterizzati da una determinata vita utile, al termine della quale devono essere rimpiazzati, smaltendo le quantità esauste.

Da qui la necessità di uno stoccaggio, più o meno temporaneo, da realizzare in contenitori con caratteristiche idonee. Emiliana Serbatoi propone la gamma Quioil, ovvero modelli per lo stoccaggio di oli vegetali e minerali a doppia parete da 300 e 500 litri di capacità, in polietilene ad alta densità rotostampato, per la miglior tenuta meccanica e termica e una lunga resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici. Nella parte superiore è ricavato un ampio boccaporto con coperchio ribaltabile in cui è incorporato il piano scolafiltri. Ogni contenitore è dotato di un pratico indicatore di livello visibile esternamente e di una spia di monitoraggio dell’eventuale presenza di liquido nell'intercapedine, indice di una perdita della vasca principale. Sono disponibili carrelli (con 4 ruote girevoli, di cui due con blocco) dedicati alla movimentazione dei contenitori, anche pieni.

E nel caso di uno sversamento accidentale? E’ previsto un kit di pronto intervento ambientale, per l'assorbimento di idrocarburi e prodotti chimici, composto da una serie di panni universali (con capacità assorbente da 0,5 e  0,8 litri/panno), due “salsicciotti” assorbenti lunghi 1,2 m (che assorbono sino a 5 litri ognuno) e ovviamente i più opportuni DPI per l’operatore (guanti in nitrile, occhiali protettivi, mascherine FFP3).

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