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Speciale

Ingombri e consumi ridotti per i motori KDI di Kohler

di Fabrizio Sereni
ottobre - novembre 2014 | Back

In vista dell’entrata in vigore delle prossime normative di emissione (TIER 4 final, sopra i 19kW in US; Stage IIIB, sopra i 37kW in EU) Kohler schiera la nuova gamma di motori diesel Kohler Direct Injection (con cilindrate da 1,9; 2,5 e 3,4 litri), caratterizzata da soluzioni costruttive high tech che assicurano una combustione pulita con basse emissioni senza ricorrere a dispositivi after-treatment. Ma, soprattutto, senza rinunciare a quelle prestazioni da “primi delle classe”, che da sempre contraddistinguono i propulsori di casa Kohler. Il grande punto di forza dei KDI è infatti rappresentato dal sistema di iniezione Common Rail ad alta pressione (2000 bar), che, supportato dalla valvola EGR a controllo elettronico e da una distribuzione a quattro valvole per cilindro, provvede al ricircolo della giusta quantità di gas combusti (raffreddati a liquido da uno scambiatore acqua/aria), rendendo di fatto superflui i dispositivi di after-treatment. Il raffreddamento dei gas ricircolati, ed il conseguente abbattimento dei valori di NOx, è reso possibile dal posizionamento della valvola EGR sul lato caldo, e dal particolare percorso che il circolo dell’aria segue attraverso due stadi di raffreddamento, mentre la geometria del collettore di aspirazione conferisce uniformità alla miscelazione dell’aria su ogni cilindro, distribuendo equamente l’abbattimento di NOx ottenuto dal precedente stadio. Per gli utilizzatori, così come per gli Oem (che possono sostituire le attuali motorizzazioni con cilindrate inferiori), i vantaggi delle innovazioni introdotte dalla case tedesca si traducono in una riduzione sia degli ingombri – KDI è un motore compatto ma dalle forti prestazioni (potenza fino a 23kW/l, e coppia fino a 120 Nm/l) – e in un significativo contenimento dei consumi di carburante e di olio (per l'assenza del processo di rigenerazione). E non è tutto, perché la particolare levigatura dei cilindri, riducendo gli attriti, porta gli intervalli di manutenzione a 500 ore con un guadagno che può raggiungere addirittura le 350 ore rispetto ai motori non conformi alla TIER IV final e dotati di filtri DPF.

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