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Mother Regulation ai nastri di partenza

Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale europea tutte le normative specifiche che, nell'ambito del Regolamento 167/2013 (noto anche come "Regolamento Madre"), andranno a definire la nuova omologazione comunitaria dei trattori, dei rimorchi e delle macchine trainate, con applicazione a partire dal 1 gennaio 2016. Cosa cambia per il settore delle macchine agricole

di Stefano Pagliarani
maggio - giugno 2015 | Back

Dopo due anni di “gestazione” nelle sedi comunitarie, si è finalmente concluso il processo di scrittura delle nuove regole per l’omologazione delle macchine agricole. Il Regolamento 167/2013, pubblicato per l’appunto due anni fa e ribattezzato “Mother Regulation” dagli addetti ai lavori, demandava infatti alla Commissione Europea la definizione dei requisiti  per la nuova omologazione comunitaria. Tra fine 2014 ed inizio 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale europea i suddetti Regolamenti. Eccone l’elenco:

Reg. N° 1322 del 2014, che tratta numerosi aspetti costruttivi del veicolo, tra cui strutture di protezione ROPS, prese di forza, sedili e cinture, postazione di guida e comandi, batterie, manuale d’istruzione, ecc. Questo è il regolamento più corposo in assoluto (oltre 300 pagine).

Reg. N° 68 del 2015, che definisce i requisiti dei nuovi impianti di frenatura, finalmente armonizzati a livello europeo, non solo per i trattori ma anche per i veicoli rimorchiati, e con livelli di sicurezza paragonabili a quelli degli altri veicoli stradali.

Reg. N° 96 del 2015, che tratta le emissioni allo scarico e quelle acustiche (rumore) dei trattori. È questo il regolamento che recepisce la normativa comunitaria sull’emissionamento dei motori, con conseguente installazione di filtri anti-particolato e/o dispositivi di vario tipo per il trattamento dei gas di scarico.

Reg. N° 208 del 2015, che definisce tutte le altre prescrizioni omologative, ed in particolare i requisiti su sterzo, vetri, visibilità, luci, zavorre, serbatoi, gan­ci di traino, pneumatici e cingoli, pianali di carico, masse e dimensioni, ecc.

Reg. N° 504 del 2015, che contiene tutta la parte amministrativa del processo e la relativa documentazione (certificati, moduli, report e targhette). È questa la parte più “burocratica” e riservata ai soli addetti ai lavori, ma comunque necessaria per arrivare all’omologazione prima e immatricolazione poi di un veicolo.

Questi regolamenti si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2016 a tutte le nuove omologazioni, mentre dal 1° gennaio 2018 saranno vincolanti per l’immissione sul mercato e l’immatricolazione dei trattori agricoli. Dunque la Mother Regulation si presenta come un vero “giro di boa”, un salto notevole che comporterà un super-lavoro per tutti gli addetti alle omologazioni. In particolare l’onere sarà a carico dei costruttori, che nel giro di due anni dovranno aggiornare e ri-omologare tutta la loro produzione. E l’impegno non va sottovalutato se si pensa che alla complessità gestionale dell’intero processo si aggiungono le modifiche tecniche alle macchine, al fine di adeguarle alle nuove prescrizioni.

Dunque l’impatto di questa nuova “legislazione made in UE” per le macchine agricole sarà davvero notevole. Tutti i componenti e sistemi chiave (dallo sterzo ai freni, dalle luci al gancio di traino, dal motore alla cabina) dovranno essere progettati e costruiti non solo per soddisfare le esigenze degli agricoltori, ma anche per rispettare i corposi dettami dell’omologazione comunitaria. Quasi mai, quando si acquista o utilizza un trattore, si pensa alla mole normativa che sta dietro ad un prodotto così particolare e complesso. Eppure le quasi mille pagine di questi anonimi regolamenti partoriti a Bruxelles incideranno concretamente sui trattori di domani.

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