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Tecnica

Qualità e produttività nella fienagione con una corretta meccanizzazione

La tempestività nell’intervento e la necessità di ridurre le perdite e di preservare il foraggio dall’inquinamento con terra o con altri materiali indesiderati ha portato i costruttori a mettere a punto macchine per la fienagione di grande produttività, dotate di interessanti soluzioni tecnologiche

di Jacopo Bacenetti
luglio-agosto-settembre 2023 | Back

La fienagione tradizionale si svolge sulla base di diverse operazioni: sfalcio, rivoltamento, andanatura e imballatura. Il rivoltamento e l’andanatura possono essere ripetute più volte, in funzione delle caratteristiche del foraggio e delle condizioni ambientali. Oltre alla massimizzazione della produzione, da conseguire anche mediante una riduzione delle perdite di campo, è fondamentale preservare la qualità del prodotto che, dopo lo sfalcio, tende inevitabilmente a diminuire. I criteri principali da tenere presente per un’efficace fienagione sono la rapidità di esecuzione delle lavorazioni e la delicatezza con cui deve essere trattato il prodotto. In particolare, le perdite, espresse come percentuale della sostanza secca disponibile prima del taglio, possono variare dal 10-12% in situazioni ottimali fino addirittura al 30-35%, e sono da riferirsi senza dubbio a meccanismi fisiologici di respirazione (per il 5-10% circa), ma per il resto sono legate in particolare, al rivoltamento, all’andanatura e all’imballatura.

Oltre a motivi fisiologici per quanto riguarda il buon funzionamento del rumine, ed a quelli riguardanti più in generale la salute e il benessere degli animali, la produzione di foraggi di qualità deve certamente soddisfare anche esigenze di carattere economico. Negli allevamenti di bovine da latte, la produzione e/o l’acquisto del foraggio rappresentano gran parte della catena di valore, pesando per quasi il 50% sui costi di produzione del latte: tanto maggiore è la produzione aziendale di foraggi di qualità, tanto minore sarà la necessità di ricorrere all’acquisto di mangimi. Secondo il Bayerische Landesanstalt für Landwirtschaft (LfL, l'Istituto statale Bavarese per l’agricoltura), l’alimentazione con foraggio di qualità e la produzione di latte per capo hanno una stretta correlazione diretta.

Del resto, la miglior qualità del foraggio è un aspetto fondamentale soprattutto per le produzioni agroalimentari di eccellenza, come la produzione di formaggi DOP. Un parametro particolarmente importante e sul quale la meccanizzazione della fienagione impatta in modo rilevante è il contenuto in ceneri, ovvero il contenuto minerale totale di un foraggio. Le ceneri provengono sia dalle piante stesse (sotto forma di ceneri naturali delle piante, cioè magnesio, calcio e potassio), ma soprattutto dalle contaminazioni con la terra. Un’elevata contaminazione del foraggio influenza negativamente l’apporto di sostanze nutritive agli animali poiché riduce il valore nutritivo del foraggio: 10 g di ceneri grezze per ogni chilogrammo di sostanza secca dovute alla contaminazione con terra riduce l’energia netta latte di circa 0,1 MJ, mentre il contenuto di proteine grezze cala di 1,6 g. Inoltre, l’ingestione giornaliera da parte dei capi è minore, a causa dell’alterazione del sapore ed in parte per la minore digeribilità del foraggio. Indicativamente, nel caso della produzione di latte, la presenza di 1% di contaminazione con terra causa un calo della produzione pari a 200 kg di latte/capo per ogni ciclo di lattazione. È necessario, dunque, non solo prestare particolare attenzione al grado di essiccazione del foraggio e alle modalità con cui gli organi lavoranti delle macchine trattano il prodotto, modulando l’aggressività degli utensili in funzione della tipologia di foraggio, ma anche ridurre al minimo l’inquinamento del prodotto con la terra, i sassi e gli altri materiali inerti.

 

Lo sfalcio

Rappresenta senza dubbio un momento di stress per le colture foraggere, sia a causa della rimozione di quasi tutta la parte aerea, cioè quella fotosintetizzante, sia perché la espone all’attacco di patogeni. Per limitare il più possibile tale impatto, permettendo una veloce ricrescita e produzioni soddisfacenti anche nei raccolti successivi, è importante che il taglio sia netto, in modo che si rimargini il prima possibile. Falciatrici con utensili affilati e altezza di taglio adatta sono gli aspetti da tenere presente in questo frangente. In particolare, sfalciare a 6-8 cm circa da terra lascia sufficienti sostanze nutritive nella base degli steli e previene un incremento delle ceneri, dovuto ad un taglio troppo basso. Un altro aspetto da tenere presente durante la falciatura è la possibile presenza di animali selvatici, che potrebbe essere travolti e uccisi dai dispositivi falcianti o dalla macchina stessa. Per questo, sulle falciatrici più grandi è molto utile l’impiego di dispositivi che rilevano tale presenza e la segnalano al conducente. La tecnologia sviluppata da Pöttinger, denominata Sensosafe, è costituita da una barra di sensori ottici accoppiata ad una fonte di illuminazione specifica che consente, indipendentemente dalle condizioni di luminosità e dalla temperatura ambientale, di individuare e di identificare eventuali ostacoli sul terreno, animali compresi. Una volta rilevato l’ostacolo, il sistema Sensosafe allerta l’operatore tramite opportune segnalazioni acustiche e solleva automaticamente della barra falciante, in modo tale da evitare un rovinoso impatto. Considerando che la tempestività di esecuzione è un aspetto fondamentale (soprattutto per sfruttare le condizioni meteo-climatiche più favorevoli) e che il contributo del contoterzismo è in crescita anche nel settore della foraggicoltura per le operazioni di sfalcio, nel Nord Italia è sempre più frequente il ricorso a macchine di grandi capacità lavorativa. In questa fase, il condizionamento del foraggio si rivela estremamente utile perché, sfibrando le parti più coriacee del materiale sfalciato, accelera le perdite di acqua dei tessuti vegetali, riducendo così i tempi di essiccazione.

 

Spargimento e rivoltamento

Lo scopo di queste operazioni è di accelerare il processo di evaporazione dell’acqua dal foraggio, con una riduzione del tempo di permanenza in campo. La scelta delle attrezzature più adatte deve tenere conto della suscettibilità alla rottura dello stelo della coltura e, specialmente per l’erba medica, anche della facilità del distacco della foglia. Come per lo sfalcio, anche per queste operazioni si stanno diffondendo macchine di elevata produttività, a tutto vantaggio della migliore tempestività di intervento.

Da questo punto di vista, sono state messe a punto diverse modalità di gestione: per formare l’andana, nel sistema tradizionale il prodotto è trascinato sul terreno, mentre con il tappeto adottato tra gli altri da ROC e Kuhn, gli organi andanatori intercettano il prodotto per poi deporlo su un nastro trasportatore, riducendo in tal modo il contatto con il suolo e, quindi la possibile contaminazione. Inoltre, il trasferimento continuo del materiale sul tappeto garantisce andane di densità uniforme, a tutto vantaggio di un’efficace imballatura, che in tal modo può essere eseguita a velocità superiori anche di 2-3 km/h rispetto alle condizioni tradizionali. All’interno delle soluzioni disponibili per la ranghinatura, il Ra-Rake prodotto da Repossi Macchine Agricole di Casorate Primo (Pavia) rappresenta una significativa novità, che arricchisce un segmento di mercato che ha ormai raggiunto la maturità tecnologica. Si tratta di un ranghinatore trainato a doppia stella, sviluppato con il contributo dell’Unione Europea tramite un finanziamento dei bandi Horizon. Disponibile in due modelli di differente larghezza di lavoro, è stato messo a punto per ridurre l’inquinamento del foraggio, grazie alla presenza di coppie coassiali di organi di lavoro a stella, di diametro diverso. La stella posteriore più grande è a contatto con il terreno e ha l’unico scopo di muovere una seconda stella coassiale, frontale e di diametro minore, che pertanto risulta leggermente sollevata dal suolo e provvede a raccogliere il foraggio. Ciò riduce efficacemente l’inquinamento del prodotto con terra, sassi e altro materiale indesiderato. La macchina non ha complessi (e costosi) meccanismi per far muovere la stella operativa, ed ha quindi costi ridotti, sia di acquisto che di manutenzione. Grazie a questa soluzione, Ra-Rake sfrutta i vantaggi dei ranghinatori stellari - l’elevata velocità di avanzamento e la delicatezza di movimentazione del prodotto - senza ridurne la qualità, come confermano prove condotte dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano (vedi Mondo Macchina 5/6 2021).

 

Sviluppi futuri

Pur nell’ambito di un settore tecnologicamente maturo, le soluzioni proposte per la fienagione sono in continuo aggiornamento. Appare evidente la tendenza verso l’uso di macchine di dimensioni medio-grandi che, pur richiedendo investimenti non trascurabili, sono dotate di soluzioni evolute per salvaguardare la qualità del prodotto e garantire la miglior tempestività di intervento. Ad eccezione degli areali dove le superfici degli appezzamenti sono modeste e/o dove l’orografia del territorio è complessa, l’incremento dell’impiego di cantieri di lavoro con attrezzature di grosse dimensioni, gestite nell’ambito del contoterzismo, appare in significativa crescita.

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