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Seminatrici Kverneland, efficaci e parsimoniose

Il costruttore norvegese si presenta ad EIMA International con importanti novità in tutta la gamma. In grande evidenza, soprattutto, le soluzioni per la semina con il debutto italiano della seminatrice u-drill e il lancio del nuovo serbatoio frontale iXtra LiFe

di Fabrizio Sereni
ottobre - novembre 2018 | Back

In occasione della rassegna bolognese, Kverneland fa il pieno di novità con molti modelli presentati per la prima volta in Italia. Nel segmento della semina è di scena la seminatrice combinata u-drill pieghevole da 4 metri, proposta sia in versione standard (u-drill) che in versione “grano” e “ferti” (u-drill plus). Indicata per cereali e semi molto piccoli, u-drill è in grado, con un solo passaggio, di preparare il letto di semina e di deporre il seme. Cinque la fasi di lavoro previste dalla nuova seminatrice Kverneland. Si parte con il livellamento del terreno, affidato al packer a frontale  da 800 mm di diametro (è di gomma), che ha il compito di sminuzzare le zolle più grandi, assicurando un controllo ottimale della profondità di tutti gli altri elementi della macchina. Si passa quindi alla preparazione del letto semina con due file di dischi a forma conica (diametro 470 mm) e ammortizzati. La terza fase, quella della compattazione, vede entrare in azione una serie di ruote packer sfalsate (con diametro 900 mm). A questo punto è tutto pronto per la semina. Entra così in scena il falcione CD, equipaggiato con doppio disco d’acciaio per un interfila di 12.5 cm o di 16,7 cm. Il falcione si distingue per il suo design innovativo che agevola la penetrazione anche nei terreni difficili, e che permette di esercitare una pressione fino a 100 kg (per limitarla c’è una ruota di pressione integrata nel falcione stesso) per una profondità costante a velocità elevate (fino a 18 km/ora). La quinta e ultima fase è scandita dalla chiusura del suolo; un’operazione questa eseguita da un erpice a denti che copre i semi con il terreno lavorato finemente. Per quanto riguarda invece gli interventi di concimatura, il fertilizzante può essere deposto nella seconda fila di dischi lavoranti (per un’interfila pari a 25 cm o 33 cm), oppure in ogni fila di semina attraverso il falcione a doppia entrata. «U-drill – spiega con una nota tecnica l’impresa norvegese – è disponibile con Headland Managment, un sistema di gestione programmabile delle funzioni di fine campo. Basta premere un bottone perché la macchina attivi una sequenza di funzioni, dal sollevamento delle ruote, a quello dei dischi lavoranti e fino alla barra di semina. Così si riducono sensibilmente i tempi di manovra». Naturalmente, la nuova seminatrice di casa Kverneland è 100% Isobus compatibile, quindi è possibile controllare tutte le sue funzioni operative tramite lo schermo del terminale IsoMatch Tellus PRO (o altri terminali compatibili a ISO 11783). Altro fiore all’occhiello dell’u-drill è il sistema di distribuzione elettrica del seme. A seconda della versione scelta dall’operatore, l’applicazione è equipaggiata con uno o due dosatori a trasmissione elettrica posizionati nella parte centrale o laterale della macchina, per un dosaggio ottimale di semi e fertilizzante. Il dosaggio di semina varia da 2 a 400 kg/ha, utilizzando solo 4 rocchetti in dotazione, sia per il seme che per il fertilizzante; la sostituzione dei rocchetti non richiede l’impiego di alcun attrezzo. Restando nel comparto della semina, ad EIMA International il costruttore norvegese presenta anche il nuovo serbatoio frontale iXtra LiFe (per seminatrici Kverneland) che permette di posizionare il seme in una posizione ottimale anche ai fini della concimazione. Infatti, il serbatoio frontale lavora in combinazione con una seminatrice di precisione per una distribuzione localizzata del concime durante la semina e per assicurare il massimo della produttività. Grazie all’elettronica, l’applicazione di fertilizzante si attiva e si disattiva in ogni singola fila, a seconda delle necessità. Insomma la tecnologia firmata Kverneland promette di ottimizzare le operazioni di concimazione, razionalizzandole ancora di più – specie se usata in combinazione con i sistemi GPS – e di dare un importante contributo alla riduzione dei costi.

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