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Celli, sessant'anni nel segno dell'innovazione

Fondata nel 1955 da Alfredo Celli, un imprenditore che aveva lasciato la sua originaria attività di disegnatore tecnico per dedicarsi alla meccanizzazione agricola, la casa forlivese vanta oggi una produzione annua di 6 mila unità tra fresatrici, vangatrici, trinciatrici, erpici ed altri accessori

di Giovanni M. Losavio
dicembre 2013 | Back

Per Alfredo Celli, un imprenditore che ha sempre vissuto la sua attività come una passione – nata già negli anni dell’infanzia, quando osservava i nonni, quello paterno e materno, lavorare con una grande trebbiatrice – il riconoscimento ricevuto nel 2011 dall’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria (“Per l’impegno a vari livelli che ha contribuito a far crescere la meccanizzazione agricola nel nostro Paese”) ha rappresentato il coronamento di un percorso intrapreso più di cinquanta anni fa.

Una storia imprenditoriale, quella del fondatore della Celli SpA di Forlì, iniziata nell'autorimessa della propria abitazione dove Alfredo Celli, abbandonata l'originaria occupazione di disegnatore tecnico, aveva allestito una vera e propria officina meccanica. E' qui che nel 1955 viene costruita la prima applicazione, seguita nel 1956 da altre sei. Ed è sempre qui che viene messa a punto la fresatrice “03”; un modello talmente resistente e robusto da essere tuttora in piena efficienza, nonostante mezzo secolo di “onorata carriera”. «Lasciai il mio impiego come disegnatore tecnico dopo che un mio amico mi diede la possibilità di esaminare la fresatrice britannica per frutteto Rotovator – ricorda Alfredo Celli – e in quel momento decisi che avrei dedicato le mie energie alla costruzione di macchine agricole, con un obiettivo: fissare nuovi standard di riferimento per il mercato».

Non è un caso se l'azienda forlivese ha sempre guardato al futuro e può oggi vantare numerose innovazioni tecnico-costruttive nel segmento delle fresatrici, come l'adozione delle tenute a rasamento (prolungano il ciclo di vita della macchina), l'introduzione degli acciai Hardox e Weldox ad alta resistenza, la realizzazione di modelli interfilari con rientro automatico o la progettazione di applicazioni pieghevoli studiate per coprire l'intera area di lavoro, eliminando cioè i “coni d'ombra” al centro della fresatrice. Proprio la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate, unite alla capacità di personalizzare qualsiasi modello in base alle richieste degli operatori, sono state alla base del successo ottenuto dalla Celli, in Italia e all'estero (presente in 45 Paesi, tra cui Corea del Sud dove ha una propria filiale). Attualmente la casa romagnola produce una media annua di circa seimila unità disponendo di una struttura che si sviluppa su una superficie di circa 30 mila metri quadrati. Con il passare degli anni e con l'incremento del giro d'affari, anche la gamma ha conosciuto una notevole espansione.

Alle fresatrici si sono aggiunti infatti gli erpici rotanti (hanno la particolarità del telaio formato da un pezzo unico saldato), le trinciatrici e le vangatrici; applicazioni progettate per coprire un range di potenza da 15 a 320 hp, e una larghezza di lavoro compresa tra 65 centimetri e 7 metri. L'ultima arrivata è la fresatrice “Formula” che si adatta a tutti i tipi di terreno senza rischi di intasamenti poiché, grazie alla sua camera regolabile per via elettroidraulica, l'utilizzatore può scegliere se raffinare al massimo il suolo oppure optare per una lavorazione più grossolana. Nella gamma Celli non manca neanche un ricco assortimento di accessori, tra cui merita una menzione “Rapido”, un dispositivo che consente all'utilizzatore di cambiare con grande rapidità le zappe della fresatrice.

Per il prossimo futuro, invece, la novità più interessante è rappresentata dalla conclusione del progetto Bioflash, teso allo sviluppo di una macchina semovente per la disinfestazione “bio” dei terreni. Frutto di una collaborazione decennale con il mondo della ricerca universitaria, Bioflash sfrutta l'azione del vapore, combinata con sostanze a basso impatto ambientale (come idrossido di potassio, ossido di calcio, zeliti), non solo per eliminare parassiti e infestanti o sterilizzare il terreno, ma per correggerne alcune caratteristiche chimico-fisiche (come il pH) arricchendo il suolo con elementi nutritivi essenziali per la vita delle piante.

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