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Tenagri, soluzioni integrate per gli allevamenti equini

La casa romagnola può vantare una gamma pensata per soddisfare tutte le necessità degli allevamenti, ma il suo vero fiore all'occhiello è rappresentato dalla linea di schiacciatrici di cereali. Una linea che si arricchirà a breve con il modello Q10, in grado di lavorare 1,2 tonnellate di cereali impegnando una potenza di appena 4 Kw

di Fabrizio Sereni
dicembre 2013 | Back

Fondata nel 1987 a Mercato Saraceno, località ai piedi dell'Appenino forlivese, negli ultimi anni la Tenagri ha dovuto fare fronte ad una situazione insidiosa che nulla ha a che vedere con la serrata competizione di mercato, con la pianificazione delle strategie commerciali, con le politiche di marketing o con il prodotto in sé. Tutto nasce infatti da un equivoco creatosi "per motivi di forza maggiore" intorno alla denominazione dell'azienda, come dice a Mondo Macchina Mauro Ravaioli dell'ufficio tecnico Tenagri. «Siamo specializzati nella realizzazione di macchine per il settore equino, dunque quando abbiamo iniziato ad operare nel distretto abbiamo scelto il marchio Equitalia, abbreviazione di Equitazione Italia, che ritenevamo fosse un buon "biglietto da visita" presso i nostri clienti – racconta Ravaioli – ma i problemi sono cominciati una decina di anni fa con la creazione dell'omonima società di riscossione dei tributi. Da allora – prosegue Ravaioli – i malintesi sono all'ordine del giorno e fino a poco tempo fa venivamo continuamente scambiati per quello che non siamo: agenti del fisco». L'impresa forlivese ha cercato di far valere le proprie ragioni ma, benché il marchio fosse registrato, ha dovuto utilizzare anche il nome Tenagri per evitare ulteriori fraintendimenti. «Di tanto in tanto qualcuno continua ancora a contattarci per questioni fiscali – precisa il tecnico della ditta – tuttavia siamo riusciti a fare chiarezza sulla nostra attività». D'altro canto, il prodotto di punta della "scuderia" forlivese – le schiacciatrici di cereali per gli allevamenti – è quanto di più lontano possa esserci dalla materia tributaria. Si tratta, nello specifico, di macchine destinate prevalentemente alle esportazioni poiché, come spiega Tenagri, nel nostro Paese i cereali per l'alimentazione di bovini ed equini vengono tuttora trattati con il sistema dei mulini nonostante con l'impiego delle schiacciatrici si possano ottenere mangimi di qualità elevata a costi inferiori. In particolare, le applicazioni progettate dalla Tenagri si distinguono per affidabilità, ergonomia, basse emissioni sonore e semplicità d'uso. Ma sono apprezzate – perfino in Australia, mercato nel quale l'impresa di Mercato Saraceno può vantare una presenza consolidata – soprattutto per la capacità di lavorare contemporaneamente diversi tipi di cereali (solo per citarne alcuni: orzo, avena, mais favino) assicurando una resa costante, indipendente cioè dalle impurità contenute nella materia prima. Nel prossimo futuro le schiacciatrici Tenagri, che già si segnalano per un buon rapporto qualità-prezzo, promettono di diventare ancora più competitive e vantaggiose con l'esordio del modello Q10. La nuova macchina, il cui lancio è ormai imminente, sfrutta un brevetto innovativo della casa romagnola grazie al quale sarà presto possibile produrre ben 1,2 tonnellate di cereali impegnando una potenza di appena 4 KW. Pur essendo il fiore all'occhiello della linea Tenagri, le schiacciatrici non ne esauriscono la gamma, dove figurano anche solarium per cavalli, giostre, recinti (elettrici e d'acciaio), arredi di scuderia mangiatoie e abbeveratoi. In altri termini, il catalogo della ditta forlivese è stato pensato per soddisfare tutte le necessità degli allevamenti equini dall'alimentazione ai box, passando per gli ostacoli e i "pony games". Prodotti concepiti, sviluppati e realizzati dall'ufficio tecnico. «E' il vero cuore pulsante dell'azienda; il centro nevralgico dove convergono professionalità e competenze di estrazione diversa ma con l'obiettivo comune di studiare soluzioni tecnologiche votate alla semplificazione degli strumenti di lavoro – conclude Ravaioli – questo ci consente di avere un'offerta a tutto campo e di rafforzare al contempo la nostra competitività sui mercati globali».

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