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Bioeconomia

Biomasse e bioenergia: la nuova frontiera dell'agroindustria

FederUnacoma e gli esperti di ITABIA hanno organizzato un seminario sulle opportunità offerte dallo sfruttamento energetico delle biomasse. La bioenergia è in pieno sviluppo ma per crescere ulteriormente richiede filiere produttive locali ad alta intensità tecnologica

di Matteo Monni
maggio-giugno 2025 | Back

Fornire una visione d’insieme sul settore delle biomasse e delle bioenergie, sulle opportunità offerte da questo comparto e sulle questioni tecniche, amministrative e gestionali ad esso collegate. Questo l’obiettivo del seminario dal titolo “Biomasse e Bioenergia: la nuova frontiera dell’agroindustria” organizzato da ITABIA, Italian Biomass Association, nel quadro delle iniziative di formazione promosse da FederUnacoma con AFI Accademia. Nel corso del seminario, tenuto da Vito Pignatelli e da Raffaele Spinelli, rispettivamente Presidente e Consigliere di ITABIA, è stata ribadita ancora una volta l’importanza delle biomasse agricole e forestali come risorsa rinnovabile e dalle molteplici applicazioni in ambito industriale ed energetico. Una corretta valorizzazione, data l’ampia disponibilità in Italia – è stato precisato da Pignatelli e Spinelli – può generare grandi benefici all’ambiente, alla società e all’economia dei territori italiani. Tuttavia, per valorizzare le biomasse è necessario creare filiere produttive locali basate su un approccio sistemico nel quale la componente tecnologica e quella innovativa giocano un ruolo di primaria importanza per il successo delle iniziative intraprese. Proprio per questo la biomassa – materia prima dell’eterogeneo comparto della bioeconomia circolare e della bioenergia – rientra a pieno titolo nelle principali strategie di sviluppo tracciate a livello europeo (Green Deal e Next Generation) e nazionale (PNIEC e PNRR) di cui Pignatelli ha fornito un dettagliato quadro di riferimento.

Rinnovabili, gli obiettivi europei. «Il Green Deal Europeo – ha detto Pignatelli – nasce dalla necessità di contrastare i cambiamenti climatici e il degrado ambientale che oggi costituiscono una minaccia enorme per l'Europa e per il mondo. Per superare queste sfide, l’11 dicembre 2019 la Commissione Europea ha adottato una strategia che trasformerà l'UE in un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, anche alla luce dell’impegno ad azzerare entro il 2050 le emissioni nette di gas a effetto serra». Dal clima all’energia, dai trasporti alla fiscalità, nel breve termine – ha spiegato sempre il presidente di Itabia – l’UE dovrà adottare politiche finalizzate a ridurre entro il 2030 le emissioni nette di gas serra in una misura pari ad almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 (Fit For 55). Inoltre, secondo quanto stabilito dal Regolamento 1999/2018 UE (11 dicembre 2018), gli Stati membri devono predisporre e aggiornare periodicamente un Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) con l’indicazione di strategie, interventi e strumenti per raggiungere gli obiettivi europei di politica energetica e climatica. In particolare, il PNIEC italiano prevede di raggiungere nel 2030 la copertura del 39,4% dei consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili (63,4% per i consumi elettrici); una quota di energia da FER pari al 34,2% (di cui l’11,6% da biocarburanti e biogas avanzati) nei consumi finali lordi di energia nel comparto dei trasporti; la riduzione di almeno il 66% delle emissioni di gas serra, ripartita tra i settori ETS (industrie energetiche, settori industriali energivori e aviazione) e non ETS (trasporti, residenziale, terziario, industria non ETS, agricoltura e rifiuti). In Italia – è stato spiegato nel corso del seminario – nel 2023 (ultimi dati consolidati) i consumi finali lordi (CLF) di energia prodotta dalle diverse fonti rinnovabili ammontava complessivamente a 22,6 MTep (Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) su un consumo complessivo di 115,4 Mtep. Questo significa che le FER fornivano un contributo di poco inferiore al 20% del fabbisogno energetico nazionale. Tra tutte le FER le bioenergie coprivano, sempre nel 2023, l’8,2% del consumo energetico (9,5 MTep) ovvero la metà di tutta l’energia verde prodotta.

Per rispettare i target del PNIEC, nonostante la riduzione di consumi legata all’efficientamento energetico (32% in edilizia e trasporti), sarà necessario raddoppiare la produzione da fonti rinnovabili con una forte crescita delle bioenergie che, come noto, sono in grado di operare su più fronti (elettricità, calore e trasporti). «In tale ottica, per rendere fruibile la biomassa diventa fondamentale prelevarla dai campi e dalle foreste, condizionarla, trasportarla e stoccarla. Una moderna meccanizzazione – ha sostenuto Raffaele Spinelli – è dunque indispensabile per assicurare livelli produttivi adeguati alle richieste di un mercato in continua espansione, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo».

Biomasse e gestione forestale, appuntamento a FUTA Expo. Per questo ITABIA, in collaborazione con FederUnacoma, ha ideato l’evento FUTA Expo, in occasione della quale sarà possibile assistere alla dimostrazione in campo di macchine e attrezzature per le operazioni di taglio e movimentazione delle biomasse forestali. Nel corso del seminario Raffaele Spinelli ha fornito una dettagliata descrizione dei principali macchinari e sistemi tecnologici che vengono impiegati per le lavorazioni forestali e che saranno presentati all’evento Itabia, in calendario a Barberino di Mugello dal 4 al 6 luglio prossimo. Sul mercato è oggi disponibile un’ampia gamma di attrezzature e macchinari – ha spiegato Spinelli – concepiti dai costruttori proprio per ottimizzare le lavorazioni forestali, incrementando al contempo la sicurezza dell’operatore. Di particolare rilievo la meccanizzazione spinta, in virtù della quale l’intero processo di raccolta del materiale avviene con l’ausilio di mezzi meccanici, senza che l’operatore debba “mettere i piedi a terra o le mani sul legname” (“no foot on the ground, no hand on the wood”), secondo il motto degli esperti neozelandesi in materia di sicurezza sul lavoro. «La meccanizzazione spinta – ha detto Spinelli – può realizzarsi con due diversi sistemi di lavoro: legno corto o pianta intera». Con il sistema del legno corto, la pianta è abbattuta, sramata e depezzata con un harvester e i tronchi sono esboscati con un forwarder. Con il secondo sistema, invece, la pianta è abbattuta con un feller (o feller-buncher, se oltre ad abbattere la pianta la macchina forma dei mucchi ordinati di più piante) ed è esboscata a strascico con uno skidder, per esser poi sramata e depezzata (o cippata intera) sul piazzale di lavorazione a bordo strada.

Teleferiche. Molti boschi italiani, localizzati in terreni con forti pendenze, sono difficilmente raggiungibili dai trattori forestali in assenza di apposite piste. Queste infrastrutture sono però molto onerose da realizzare, in termini sia economici che ambientali, oltre a richiedere procedure complicate sotto l’aspetto autorizzativo. La soluzione ideale è offerta dall’esbosco per via aerea con teleferica. Molto diffusa sulle Alpi (oltre 350 attrezzature) e in crescita sugli Appennini (oltre 50 le unità), la teleferica è una soluzione efficiente ed ecologica, perché causa il minimo impatto ambientale anche sui terreni più difficili. A FUTA Expo saranno allestite 5 linee di esbosco via cavo, per dimostrare le possibilità di utilizzare queste attrezzature in tutte le condizioni di lavoro, in salita, in discesa e anche in piano.

Trince. Sono macchine indispensabili per interventi volti alla tutela del territorio e finalizzati, ad esempio, a ridurre la vegetazione sulle scarpate stradali e sotto le linee telefoniche ed elettriche, o ad aprire fasce antincendio capaci di consentire un’efficace prevenzione e controllo del fuoco.

Cippatrici e trituratori. Consentono di trasformare il legname prelevato dai boschi (tronchi, ramaglie e cimali) in piccole scaglie di dimensioni omogenee (“chips”) da usare come biocombustibile rinnovabile per impianti di conversione energetica (calore ed elettricità). Oggi, le cippatrici sono disponibili in una grande varietà di modelli e allestimenti: azionate dal trattore agricolo, carrellate, con motore autonomo, oppure montate su autocarro (con e senza motore autonomo) o semoventi. Tutte queste tipologie di macchine saranno presentate a FUTA Expo, partendo da modelli leggeri applicati ad un comune trattore agricolo e progettati per la produzione di cippatino, fino alle realizzazioni più massicce e tecnologiche, completamente semoventi e capaci di circolare indifferentemente su strada e fuori strada.

Lavorazione della legna da ardere. La legna da ardere è un enorme mercato in fortissima crescita, sia in Italia che all’estero. Solo in Italia, il consumo annuo stimato supera le 10 milioni di tonnellate, con un ritorno economico estremamente importante per le aree interne del Paese, per le quali essa rappresenta un importante sostegno all’occupazione e una significativa fonte di integrazione del reddito. La produzione della legna da ardere richiede tutta una serie di lavorazioni, tra cui la troncatura e la fenditura (spaccatura), che sono necessarie per ridurre il tronchetto alle dimensioni più adatte all’introduzione nelle stufe, nei forni o nei camini. Queste operazioni sono effettuate rispettivamente con una troncatrice ed una fenditrice (spaccalegna), spesso integrate in un unico macchinario: il centro per la lavorazione della legna da ardere. A FUTA Expo saranno messe in funzione numerose macchine: dalla troncatrice a disco, ai centri di lavorazione più moderni, completamente automatizzati e ottimizzati, sia per quanto riguarda l’efficienza di trasformazione (precisione delle misure, assenza di scarti), che per la velocità di lavorazione e l’efficienza energetica.

Attrezzature per il trattore agricolo. In Italia, il trattore agricolo rappresenta ancora la macchina più impiegata per l’esbosco e la movimentazione del legname. Le ricerche effettuate dal CNR nel 2013 e poi ancora nel 2024 suggeriscono che per ogni trattore forestale specializzato (skidder o forwarder), ci sono almeno 25 trattori agricoli allestiti per l’uso forestale. Benché meno specializzato ed agile di una macchina forestale dedicata, il trattore agricolo ha il vantaggio di essere più versatile e di godere di una rete di assistenza e manutenzione e­stremamente capillare. Per operare efficacemente in selvicoltura, il trattore agricolo deve essere accessoriato adeguatamente (protezioni, gommatura dedicata etc.) e accoppiato ad un attrezzo forestale adeguato al compito da svolgere: verricello, rimorchio o gru, o magari anche una fasciatrice per legna da ardere.

Deceppatura. Un’altra proposta esclusiva di FUTA Expo sono le dimostrazioni live di deceppatura, che, anche per la difficoltà di trovare un sito che si presti allo scopo, quasi mai sono state offerte ad un pubblico così numeroso in una manifestazione dimostrativa. Per consentire anche queste live demo è stato necessario riconvertire a prato un vecchio rimboschimento di conifere oggi deperiente, avviando con successo la complessa procedura autorizzativa. Così, a poche decine di metri dal centro aziendale, il pubblico potrà assistere alle dimostrazioni di due tipi diversi di deceppatore: a cesoia scalzatrice e a trivella. La prima sarà applicata ad un potente escavatore idraulico e sradicherà le ceppaie per poi tagliarle in pezzetti ed ammucchiarle in campo per l’asportazione, mentre la seconda – applicata ad un escavatore più leggero – triterà i ceppi direttamente sul posto. Infine, si dimostrerà anche una terza opzione per l’eliminazione parziale delle ceppe, consistente in un trincia forestale pesante.

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GLI APPUNTAMENTI della meccanizzazione

9 - 19 ottobre 2025 St. Gallo (Svizzera) OLMA
9 - 12 ottobre 2025 Bari (Italia) AGRILEVANTE
14 - 16 ottobre 2025 Moultrie, Georgia (USA) SUNBELT Ag Expo
15 - 17 ottobre 2025 Baku (Azerbaijan) BAKUBUILD
20 - 23 ottobre 2025 Riyadh (Arabia Saudita) SAUDI AGRICULTURE
21 - 24 ottobre 2025 Louisville, Kentucky (USA) EQUIP EXPOSITION (ex GIE + EXPO)