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Reportage

EDP, riflettori sulla nuova PAC

I temi della Politica Agricola Comunitaria al centro di EDP con due incontri di alto profilo. L’eurodeputato Paolo De Castro, nel corso di un’intervista, ha presentato il piano “Next Generation EU sullo sviluppo rurale”. Pekka Pesonen del Copa-Cogeca, intervenendo ad un webinar sull’agricoltura sostenibile, ha chiarito la posizione dei coltivatori diretti europei

di Giovanni M. Losavio
dicembre 2020 | Back

I grandi temi della politica agricola europea sono stati al centro di EIMA Digital Preview (EDP), la rassegna virtuale della meccanica agricola, svoltasi online dall’11 al 15 novembre. Sulla piattaforma digitale di EDP si è parlato soprattutto di investimenti e risorse necessarie a promuovere l’innovazione nel settore primario. Su questo è intervenuto l’eurodeputato Paolo De Castro, già presidente della Commissione per l’Agricoltura del Parlamento Europeo, che, intervistato dal giornalista enogastronomico Fabrizio Salce, ha fornito alcune anticipazioni sul pacchetto di incentivi denominato "Next Generation EU sullo sviluppo rurale". Per il biennio 2021-2022 – ha spiegato De Castro – l’Unione Europea ha previsto uno stanziamento pari a dieci miliardi euro che, grazie al meccanismo del confinanziamento da parte degli Stati membri, permetterà di attivare risorse per un totale di 20 miliardi. La misura è destinata ad incentivare interventi quali il rinnovo del parco macchine, l'acquisto di mezzi a basso impatto ambientale, l'implementazione dell’agricoltura europea con le tecnologie 4.0. All'Italia è destinata una quota significativa di questi stanziamenti – 1,2 miliardi di euro per un totale di 2,4 miliardi sempre considerando il confinanziamento – che, ha chiarito l’eurodeputato, potrà essere destinata al rinnovamento di un parco macchine obsoleto (l’età media è superiore ai 20 anni) come quello italiano. Una delle novità del Piano “Next Generation EU” è rappresentata dalla copertura dei fondi europei che, a differenza di quanto avveniva in passato con iniziative simili, potrà valere sul 75% dei costi sostenuti dalle aziende. Più in generale, sul tema della politica agricola continentale, De Castro ha sottolineato come la nuova PAC debba esprimere un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale ed esigenze produttive. Le prime – ha affermato De Castro – non devono penalizzare le seconde. A chiedere una PAC amica dell’ambiente ma amica anche degli agricoltori è stato Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, l’organizzazione che rappresenta ben 22 milioni di coltivatori diretti europei e  22 mila cooperative agricole attive in tutta l’Unione. «Nonostante la pandemia siamo riusciti a garantire la fornitura costante di prodotti alimentari a tutti i cittadini europei, tuttavia stiamo affrontando enormi difficoltà finanziarie al pari di tutta la popolazione. La Pac dovrà consentirci di fare innovazione tecnologica secondo princìpi di sostenibilità ambientale, economica e sociale», ha detto Pesonen nel corso del webinar intitolato "Sustainable agriculture, the perspective of European farmers and agri-cooperatives", che si è svolto sempre sulla piattaforma EDP. Parole, quelle di Pesonen, che riecheggiano quelle pronunciate qualche ora prima da De Castro quando l’eurodeputato ha affermato che gli obiettivi del Green Deal rappresentano un'opportunità anche per l'agricoltura europea ma che essi devono essere perseguiti insieme con gli agricoltori, non contro di essi. Se i decision maker dell’UE e i coltivatori europei sembrano dunque convergere sui macrotemi e sugli obiettivi di fondo che nei prossimi anni dovranno orientare le politiche di Bruxelles, è ancora aperta la questione degli interventi che dovranno esprimere concretamente quelle politiche. Al riguardo, secondo gli agricoltori europei, è necessario prevedere un piano di incentivi specifici per gli investimenti in tecnologie a basso impatto ambientale e una semplificazioni dei protocolli relativi alle produzioni di qualità. Le garanzie qualitative dei prodotti alimentari – ha precisato Pesonen – vanno mantenute per tutelare la salute dei consumatori; non rappresentano un ostacolo per l’attività dei produttori, però è necessario prevedere uno snellimento delle procedure burocratiche ad esse collegate.

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