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I temi salienti della kermesse

Tecnologie innovative per il settore agricolo, accesso al mercato agromeccanico, ma anche formazione e nuove professionalità per il settore primario. Ad EIMA Agrimach uno spazio di confronto sulle questioni più stringenti per il comparto agricolo dell’India

a cura della Redazione
dicembre 2025 | Back

La kermesse di New Delhi non è soltanto una piattaforma commerciale e promozionale, ma è anche una occasione di confronto tra tecnici, stakeholder e decisori pubblici sui temi di maggior rilievo per l’economia agricola dell’India. In questa prospettiva, FICCI e FederUnacoma hanno calendarizzato per i tre giorni della rassegna diversi convegni di natura tecnica e politica. In apertura, il 27 novembre, si è svolto l’incontro sul tema “La tecnologia al servizio delle sfide degli agricoltori in un contesto globale”. Focalizzato sul contributo strategico che i sistemi di nuova generazione possono dare alla crescita sostenibile, alla produttività e alla resilienza degli agricoltori indiani, l’iniziativa ha visto la presentazione di case study e approfondimenti mirati sulle specifiche realtà territoriali del Subcontinente, con una particolare enfasi sul tema della preservazione delle risorse idriche. Attraverso l’impiego di mezzi meccanici e sistemi di nuova generazione – è stato spiegato nel corso dei lavori – l‘economia agricola del Subcontinente può non solo incrementare produttività e resilienza, ma può anche garantire la sostenibilità delle produzioni. La tecnologia costituisce dunque un formidabile acceleratore di crescita tanto più importante a fronte delle grandi sfide che il mondo agricolo è chiamato ad affrontare in questi anni, dall’incremento della popolazione globale al contrasto degli effetti del cambiamento climatico.

Le startup per la meccanizzazione. La giornata del 28 novembre è stata dedicata alla tematica delle startup con l’evento intitolato “Startup agromeccaniche: guidare l’innovazione e l’accessibilità nell’agricoltura indiana”. La difficoltà di accedere a servizi post-vendita efficienti così come a fonti di finanziamento creditizio – hanno affermato i relatori – frenano gli investimenti in macchinari agricoli, con particolare riferimento a quelli di ultima generazione. Eppure – è stato sottolineato nel corso del convegno – sono proprio questi i macchinari necessari al settore primario per migliorare in efficienza e sostenibilità. Una prima risposta a queste criticità arriva da una nuova generazione di start-up nate con l’obiettivo di favorire l’accesso delle piccole aziende agricole al mercato agromeccanico. Dalla condivisione dei macchinari agricoli al noleggio delle attrezzature, dalle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e quelle sulle piattaforme digitali, queste start-up offrono una gamma di servizi concepita per innovare il profilo produttivo delle aziende rimaste ai margini della meccanizzazione agricola. Di grande interesse, al riguardo, l’intervento del vicedirettore di FederUnacoma Fabio Ricci che si è soffermato sull’esperienza maturata in Italia dove le innovazioni tecnologiche sono state finalizzate a ridurre l’impatto delle attività agricole sul campo, a incrementare produttività e a tutelare le risorse naturali.

La formazione, un tema-chiave per l’agricoltura dell’India. Di nuove professionalità e formazione si è parlato nella terza giornata di EIMA Agrimach. Il tema, di grande rilievo per un Paese che sta modernizzando e digitalizzando l’economia agricola, è stato al centro del convegno intitolato “Skilling rural youth and farmers for a mechanized and digital agriculture future”.

Meccanizzazione e digitalizzazione sono i due driver che stanno guidando la trasformazione dell’agricoltura indiana, che oggi vede un impiego crescente di droni, piattaforme software, servizi basati sull’IA. Per essere impiegate in modo realmente efficace, queste tecnologie d’avanguardia, richiedono profili professionali altamente specializzati non sempre disponibili.

La forza lavoro del Subcontinente – hanno affermato i relatori del convegno – è ancora prevalentemente rurale e presenta lacune nell’utilizzo dei macchinari moderni e delle piattaforme digitali, e non è sempre in grado di mettere pienamente a frutto le opportunità legate all’agri-business. Il deficit formativo è trasversale a tutto il comparto e riguarda anche le fasce d’età più giovani, quelle che invece dovrebbero essere più inclini all’innovazione. Colmare il divario è dunque essenziale per incrementare la produttività dell’economia agricola, ma anche per migliorare le condizioni di vita nelle zone rurali e garantire una crescita inclusiva. Proprio per questo è necessario non solo individuare modelli formativi innovativi, frutto di partnership tra industria, università e istituzioni, ma anche tracciare una roadmap che – è stato spiegato in conclusione dei lavori – permetta agli agricoltori di contribuire ancora più attivamente alla modernizzazione dell’agricoltura indiana.

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