
Cooperazione italo-indiana, il successo di EIMA Agrimach
La rassegna delle tecnologie per l’agricoltura dell’India e del sud-est asiatico, organizzata da FICCI e FederUnacoma si è chiusa lo scorso 29 novembre. Grande affluenza di visitatori, con oltre 41 mila presenze. L’edizione del 2027 programmata per il mese di dicembre
Si è chiusa con un bilancio positivo la nona edizione di EIMA Agrimach, la rassegna internazionale dei macchinari per l’economia agricola dell’India e del sud-est asiatico, tenutasi dal 27 al 29 novembre a New Delhi nel Campus universitario di IARI (Indian Agricultural Research Institute) Pusa. Nei tre giorni della kermesse gli organizzatori della Federazione indiana delle camere di commercio e industria FICCI e della Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma hanno registrato complessivamente più di 41 mila presenze; un dato, questo, che conferma il grande interesse suscitato dalla manifestazione di New Delhi nel mondo produttivo indiano e in quello dei Paesi vicini. Progressive farmer, distributori e concessionari di macchine agricole (24 mila addetti in totale) sono state le categorie maggiormente rappresentate a Nuova Delhi, ma EIMA Agrimach ha anche visto una nutrita presenza di personalità istituzionali, esponenti del mondo accademico, tecnici, associazioni di settore, buyer. I visitatori, provenienti dai diversi Stati dell’India, come il Punjab, l’Haryama, Odisha e Telangana, hanno potuto apprezzare macchinari e sistemi di nuova generazione appositamente realizzati dalle case costruttrici per incrementare i rendimenti dell’economia agricola del Subcontinente, per migliorare la sostenibilità delle produzioni e per ottimizzare l’impiego dei fattori produttivi. Numerosi sono stati anche gli operatori economici presenti alla kermesse di New Delhi. Non solo buyer provenienti da Nepal, Ghana, Uganda, Zimbabwe, Marocco, Sud Corea, Burkina Faso, Algeria e Oman, ma anche delegati esteri da Sri Lanka, Malesia, Vietnam e Thailandia, il cui incoming è stato organizzato dall'ICE in collaborazione con FederUnacoma. Nei primi due giorni della kermesse – fanno sapere gli organizzatori di FederUnacoma – i delegati esteri hanno preso parte ad un centinaio di incontri business to business con le aziende espositrici italiane e hanno permesso di far conoscere le tecnologie più adatte ai fabbisogni delle rispettive economie agricole.
Ad ogni coltura la sua tecnologia. L’edizione 2025 di EIMA Agrimach ha dunque sancito il ritorno della kermesse nella “sede naturale” di New Delhi dopo la parentesi di Bangalore, che ha ospitato le edizioni del 2022 e del 2024. Le due tappe nella città dell’India meridionale – spiega FederUnacoma – nascevano dall’esigenza di rispondere a una specifica domanda di meccanizzazione di quelle colture ad alto valore aggiunto (come melograno, pomodoro, peperone) che trovano ampia diffusione nelle regioni sudorientali e sudoccidentali del Paese. Ed è stato, come sottolineano FICCI e FederUnacoma, un ritorno in grande stile. Per l’occasione gli spazi dello IARI Pusa – oltre 33 mila i metri quadrati impegnati, 3 mila dei quali nell’area esterna – hanno ospitato più di 180 brand indiani ed esteri del settore agromeccanico, 18 dei quali italiani, che hanno presentato una gamma completa di soluzioni concepite per soddisfare i fabbisogni dell’economia agricola dell’India. La quale, come noto si caratterizza per una grande varietà di pratiche colturali, di condizioni pedoclimatiche e di modelli produttivi. Dalla lavorazione del terreno alla semina, dai trattamenti fitosanitari agli impianti di irrigazione, sino ai mezzi per la raccolta, EIMA Agrimach ha acceso i riflettori su una vasta tipologia di macchinari agricoli, in grado di adattarsi tanto al contesto della microimpresa, votata prevalentemente alla sussistenza, quanto a quello della grande azienda agricola che adotta logiche e metodi di matrice industriale.
Focus su irrigazione e digitalizzazione. Trattori, attrezzature per la lavorazione del terreno, macchine per la raccolta, soluzioni per la protezione delle colture, componentistica, ma non solo. EIMA Agrimach 2025 ha dedicato un focus particolare agli impianti di irrigazione e ai sistemi digitali di nuova generazione, il cui impiego si sta dimostrando sempre più strategico, anche in India, per incrementare le rese, migliorare la produttività e garantire sostenibilità ai processi produttivi attraverso un utilizzo puntuale degli input. Macchine a guida autonoma, droni, sistemi di mappatura satellitare e applicazioni dell’agricoltura 4.0 erano in mostra non soltanto negli stand allestiti dalle case costruttrici, ma erano in azione anche nell’area prova di 3 mila metri quadrati appositamente predisposta negli spazi dello IARI Pusa. Di particolare interesse, con specifico riferimento all’irrigazione, le tecnologie proposte dalle industrie espositrici di EIMA Agrimach per ottimizzare i consumi idrici, preservando le risorse. Un tema questo davvero cruciale per un’economia agricola come quella indiana che è strettamente dipendente dalle condizioni climatiche e dagli apporti piovosi delle precipitazioni. Solo il 53% della superficie arabile del Subcontinente è servita da sistemi di irrigazione, mentre il restante 43% non ha accesso a risorse irrigue ed è strettamente legato all’alea degli apporti piovosi.
Un’agricoltura in via di modernizzazione. Le molteplici configurazioni produttive dell’economia agricola indiana – che spaziano dalla sussistenza alle coltivazioni industriali – sono tutte accomunate dalla necessità di investire in macchinari di ultima generazione per sfruttare appieno il potenziale del settore primario. Il Subcontinente, che vanta posizioni di eccellenza con riferimento a numerose tipologie di colture (è il principale produttore di latte e legumi, il secondo di cereali, di frutta e verdura), è da tempo il primo mercato al mondo per numero di trattrici vendute (oltre 910 mila nel 2024). Nell’arco di quarant’anni, vale a dire tra il 1976 e il 2016 – si legge nel rapporto dal titolo “Farm Mechanization: a catalyst for sustainable agricultural growth”, realizzato nel 2024 dalla FICCI e dagli analisti di PWC – la disponibilità complessiva di potenza meccanica per il comparto agricolo è incrementata del 600%, passando in media da 0,36 kW/ha nel 1975–76 a 2,48 kW/ha. Nonostante gli indubbi progressi realizzati in questo lasso di tempo, che testimoniano il rinnovamento tecnologico del comparto agricolo, la meccanizzazione del settore primario non può dirsi compiuta. Sotto questo profilo l’economia agricola indiana presenta ancora significativi margini di miglioramento, legati alla necessità di colmare i gap ancora esistenti tra i diversi territori del Paese e le differenti tipologie di colture. L’impiego sistematico dei macchinari agricoli tende infatti a prevalere nelle regioni settentrionali a discapito di quelle nordorientali e centromeriodionali, e nelle coltivazioni di cereali (grano, riso, mais), mentre risulta ancora insufficiente nelle orticole oltre che in quelle di legumi, cotone e sorgo. Secondo le stime della FICCI e di Pwc la domanda di macchinari, favorita dalle politiche del governo centrale, è destinata a crescere ulteriormente nel prossimo triennio sino a raggiungere nel 2028 un valore complessivo di 22,1 miliardi di dollari (+32,8% sul 2023).









