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Strategie e strumenti per le sfide del mercato

Si è svolto a Bevagna di Perugia il Think Tank annuale di FederUnacoma che ha tracciato lo scenario economico e geopolitico che condiziona il settore agromeccanico. Dazi, diversificazione dei mercati e nuovi trend di consumo i temi al centro della giornata

a cura della Redazione
maggio-giugno 2025 | Back

«Le variabili economiche, finanziarie e geopolitiche hanno grande influenza sulla vita delle imprese, e queste debbono prenderne atto. Tuttavia, le aziende non subiscono passivamente i fatti economici, ma li interpretano e li affrontano con le proprie armi». Con queste parole il direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella ha aperto il Think Tank FederUnacona sul tema “Rinnovare l’impresa: strategie e strumenti per le sfide del mercato” tenutosi lo scorso 27 marzo presso la Tenuta Castelbuono (Bevagna, Perugia). Il 2025 si presenta, infatti, per il settore della meccanica agricola e del gardening come un anno particolarmente impegnativo. Il mercato nazionale così come i mercati esteri, in special modo quelli dell’Europa e del Nordamerica, sono in flessione. La contrazione delle vendite di macchine agricole è dovuta non soltanto all’instabilità economica che scoraggia gli investimenti, e all’incremento dei costi di produzione e della logistica ma,  – è stato spiegato nel corso del Think Tank – anche ai nuovi assetti geopolitici che creano incertezza nelle strategie d’impresa. In uno scenario così complesso la meccanica agricola è chiamata a svolgere un ruolo ancora più strategico per garantire quegli standard di qualità e sostenibilità che gli stessi consumatori chiedono oggi al mondo agricolo. «Il settore agromeccanico da sempre accompagna la crescita e il potenziamento del settore primario. Attraverso la ricerca e l’innovazione – ha detto la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – i costruttori hanno realizzato macchinari sempre più evoluti, in grado di ottimizzare le lavorazioni, riducendo gli input e migliorando la sostenibilità del comparto. Oggi, tuttavia, le aziende si trovano ad affrontare sfide particolarmente impegnative. L’agricoltura infatti esprime fabbisogni tecnologici avanzati che, in una fase congiunturale poco favorevole agli investimenti, richiedono comunque l’impegno di risorse significative per le attività di R&S».

Ad accentuare l’instabilità del quadro economico è anche la politica statunitense finalizzata a disincentivare le importazioni attraverso un pesante regime daziario. Le barriere tariffarie di Washington (attualmente sospese, ndr) finirebbero inevitabilmente per penalizzare anche gli scambi con l’Italia, che ha negli Stati Uniti il principale mercato di sbocco per un’ampia tipologia di prodotti, tra cui proprio le macchine agricole. «L’amministrazione americana si trova davanti a un bivio. I dazi all’importazione rispondono al duplice obiettivo di riportare negli Stati Uniti alcune produzioni industriali strategiche, come quelle del settore automobilistico, farmaceutico e dell’acciaio e del rame, e di spingere Paesi terzi a finanziare il debito pubblico che rappresenta il punto debole dell’economia statunitense. Questo – ha spiegato il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini – impone alle aziende italiane di diversificare le proprie strategie commerciali, cercando nuovi mercati per compensare eventuali cali in quelli tradizionali».

I lavori della sessione plenaria del Think Tank, svoltisi nel corso della mattinata, si sono conclusi con l’intervento di Stefano Galli, global business partner di NielsenIQ, che ha analizzato i trend di lungo periodo relativamente alle filiere agroindustriali. «Le più recenti proiezioni indicano che entro il 2032 l’Asia rappresenterà la metà della spesa privata mondiale. Lo spostamento dei consumi verso est – ha affermato Galli – è dovuto alla crescita demografica del continente e all’espansione della classe media che vede aumentare il proprio reddito». Secondo l’analisi Nielsen, questa maggiore capacità di spesa sarà orientata anche verso i prodotti alimentari di qualità elevata, secondo una linea di tendenza già consolidata nelle economie più avanzate. Tuttavia, la qualità non è l’unico driver che guida i comportamenti d’acquisto dei consumatori che, come indica l’analisi Nielsen, denotano una crescente sensibilità della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Nel pomeriggio il Think Tank si è poi sviluppato con i tavoli di confronto su tre temi decisivi per la competitività delle imprese, quello degli investimenti nella ricerca, quello del ricambio generazionale nella gestione delle imprese e quello del marketing innovativo per il settore agromeccanico.

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