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Seminatrice John Deere 1725NT, nel segno della tecnologia

di Fabrizio Sereni
luglio - settembre 2019 | Back

Conto alla rovescia per il debutto sul mercato italiano della seminatrice di precisione John Deere 1725NT. Ne dà notizia lo stesso costruttore che mette in evidenza la ricca dotazione tecnologica di questa macchina, uno dei modelli di punta della gamma John Deere. Premiata al Sima con la Medaglia d’Oro per l’Innovazione e con la Medaglia d’Argento alla fiera TECHagro di Brno (Repubblica Ceca), la seminatrice John Deere si presenta con una larghezza di trasporto su strada di soli 3 metri e con un’altezza di 4 metri, frutto di un telaio pieghevole che le permette di gestire con grande disinvoltura tutte quelle situazioni in cui la libertà di manovra è ridotta al minimo (strade strette e superfici poco estese). L’agilità, tuttavia, non è l’unico punto di forza della 1725NT. La seminatrice John Deere infatti si distingue per la sua particolare flessibilità operativa che le consente di lavorare su terreni con preparazione tradizionale o a minima lavorazione, ma anche su suoli non lavorati. «Il modello 1725NT – spiega con una nota tecnica il costruttore – è una macchina ad azionamento elettrico che può essere alimentata da un generatore esterno collegato alla PTO del trattore». Per quanto riguarda gli elementi di semina, l’operatore può optare tra il sistema MaxEmerge 5e e la tecnologia ExactEmerge, caratterizzati entrambi da una precisione di semina (anche con velocità di lavoro fino a 16 chilometri orari) e da una spaziatura (costante rispetto alla velocità di lavoro) studiate per ridurre al minimo le perdite di prodotto. Gli elementi di semina sono controllati da un motore elettrico gestito – a sua volta – da un piccolo controller. Rispetto alle tradizionali trasmissioni meccaniche, la soluzione messa a punto da John Deere per gli elementi di semina offre una maggiore affidabilità e non ha grosse esigenze in termini di manutenzione. «Sul modello equipaggiato con ExactEmerge – prosegue la scuderia statunitense – abbiamo sostituito il tubo di discesa con una cinghia-spazzola. Così i semi vengono trasferiti dal sistema dosatore alla cinghia e depositati nel solco con velocità verticale controllata e con una traiettoria retroversa, che si adatta alla velocità di spostamento della seminatrice e alla densità di semina selezionata». Anche con un’andatura di marcia sostenuta, i semi (di mais o di soia) vengono posizionati con precisione nel solco senza rimbalzare o rotolare. Ovviamente la seminatrice 1725NT è in grado di gestire semi di forma e dimensioni differenti, garantendo – assicura l’impresa americana – una corretta singolarizzazione nel 99% dei casi. Inoltre, grazie al sistema di trascinamento elettrico, è possibile fermare i singoli elementi seminatori in presenza di limiti perimetrali o di sporgenze. Ma la seminatrice 1725NT si fa apprezzare anche per le tecnologie di precision farming, come la possibilità di modificare la densità dei semi (manualmente o automaticamente) in base alle mappe di prescrizione. E sempre in tema di agricoltura 4.0 è da menzionare il sistema SeedStar 3 HP che permette di rilevare una gamma di parametri operativi (quali, ad esempio, la distanza interfilare o a superficie seminata) e di utilizzarli per una mappatura dettagliata dell’intervento. SeedStar 3 HP è compatibile – solo per citarne alcuni – con la tecnologia John Deere Section Control, con i display GreenStar, con la guida assistita AutoTrac.

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