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Tecnica

ISOBUS, innovazione e sicurezza per gli implement

Si è svolto a fine gennaio a Bologna un seminario di formazione promosso da FederUnacoma sulle nuove frontiere della tecnologia informatica applicata alle attrezzature agricole. Il sistema ISOBUS si sta affermando come un fattore fondamentale di innovazione nella meccanica agricola e un elemento di competitività per le industrie del settore. Importante investire nella ricerca per mettere a punto ulteriori modalità di utilizzo del sistema

a cura della Redazione
Febbraio - Marzo 2016 | Back

ISOBUS, lo sappiamo e l’abbiamo già scritto su queste stesse pagine in passato, è un termine che udiamo sempre più spesso quando si parla di tecnologie per il mondo della meccanizzazione agricola. Sempre più persone – operatori, addetti del settore, tecnici, dirigenti d’azienda – cercano informazioni e si chiedono: cos’è ISOBUS? A chi è rivolta? Quali sono le macchine su cui ha senso implementare questa tecnologia? Per rispondere a que­ste domande – ma non solo – FederUnacoma ha deciso di investire risorse per organizzare nel corso dell’anno 2016 una serie di iniziative, seminari ed approfondimenti, per informare le aziende associate in merito alle nuove tecnologie elettroniche disponibili in ambito agricolo e sulle implicazioni derivanti dalla loro adozione ed implementazione. Tra gli scopi principali quello di spingere i costruttori Italiani di macchine agricole, in primis quelli di attrezzature, ad una sempre maggiore applicazione dell’ISOBUS e delle altre tecnologie per mantenere alta la propria competitività in ambito europeo e internazionale. Gli investimenti per le aziende sono consistenti, ma si collocano all’interno di una precisa filosofia aziendale che vede nell’innovazione un elemento altamente strategico. Proprio all’importanza dell’innovazione è stato dedicato il primo seminario in programma – dal titolo  “ISOBUS: innovazione e sicurezza per implement” – tenutosi il 25 gennaio 2016 a Bologna, al quale hanno partecipato oltre 60 tecnici in rappresentanza di 45 aziende associate, in gran parte appartenenti all’associazione Assomao della Federazione. La giornata è stata aperta da Marcello Mongiardo (CNHi) nel suo ruolo di Vice Chairman AEF (Agricultural Industry Electronic Foundation). L’intervento è stato incentrato sulla presentazione del consorzio e delle finalità per le quali è nato, prima fra tutte la promozione della tecnologia ISOBUS e la risoluzione delle problematiche e delle differenti interpretazioni dello standard ISO 11783 (sul quale la tecnologia si basa) che ne hanno in parte limitato la diffusione su larga scala. Sono stati presentati diversi aspetti di AEF quali la struttura, i gruppi di lavoro, i centri per la certificazione dei dispositivi ISOBUS (si ricorda che uno di essi si trova in Italia presso REI – Reggio Emilia Innovazione), il database, le nuove tecnologie, ecc. La presentazione è stata particolarmente utile per fornire un quadro minimo generale di quanto si prospetta nel prossimo futuro nel mondo della meccanizzazione agricola mondiale. Il secondo intervento è stato ad opera di Alessio Bolognesi (FederUnacoma) che ha cercato di fornire risposte a quesiti basilari sulle applicazioni della tecnologia ISOBUS evidenziando l’utilità strategica delle stesse. La presentazione di Bolognesi ha messo in luce, in primo luogo, come ISOBUS sia una tecnologia applicabile a tutte le tipologie di macchine. Non è infatti un sistema adatto solo a macchine grosse e costose che lavorano in campo aperto: i vantaggi e le soluzioni si possono adottare su tutti i prodotti della meccanica agricola, nella consapevolezza che il futuro si gioca sui servizi messi a disposizione dei clienti, sulla loro fruibilità ed efficienza e che questi possono derivare proprio da un uso ampio della tecnologia ISOBUS. L’innovazione tecnologica, del resto, è l’unica strada percorribile per consentire alle aziende Italiane di accrescere ulteriormente la buona reputazione dei propri prodotti. L’obiettivo è oggi non soltanto quello di diffondere la tecnologia nelle sue applicazioni già mature, ma sviluppare nuovi servizi, e supportare logiche di lavoro più complesse per l’aumento della produttività oltre che nuove funzioni legate alla sicurezza. A questo proposito, l’incontro ha permesso di presentare una serie di soluzioni innovative per l’applicazione della tecnologia ISOBUS su diverse macchine sulle quali, ad oggi, tale tecnologia non è ancora adottata. Sul fronte dei costi, si è accennato all’iniziativa in corso promossa da AEF e FederUnacoma per la semplificazione del media fisico per l’ISOBUS, ad oggi troppo oneroso in termini economici per alcune categorie di macchine. La Federazione è alla guida di un gruppo di lavoro tecnico AEF che si sta occupando di questa tematica. Per quanto riguarda, infine, le attività di ricerca legate all’ISOBUS, va segnalato l’intervento di Giuseppe Saija (Direttore EuKnow) che ha parlato del programma di finanziamenti Europei Horizon 2020 e di quali opportunità questo offre alle industrie della meccanica agricola, con particolare riferimento ai bandi “PMI” e “Fast Track to Innovation”. Il programma di seminari FederUnacoma continuerà con varie altre iniziative nel corso dell’anno, e il prossimo appuntamento ha già un tema definito, quella della cosiddetta Functional Safety, che porta l’attenzione sugli aspetti relativi alla progettazione di sistemi di controllo sicuri per le funzionalità delle macchine che sono considerate potenzialmente critiche per l’incolumità di operatori ed a­stanti.

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