
Verricelli forestali, tipologie e applicazioni
Dalla gestione delle emergenze al trasporto di materiali pesanti, i verricelli si rivelano attrezzature indispensabili per affrontare le impegnative sfide dell’ambiente montano. Dai modelli manuali a quelli elettrici, numerose le soluzioni disponibili sul mercato
I verricelli sono dispositivi meccanici che sviluppano una forza di trazione tramite un cavo o una fune che si avvolge progressivamente su un tamburo rotante. Sono impiegati in numerosi ambiti industriali per la movimentazione e/o il tensionamento di carichi, evidenziando un’elevata efficienza operativa con un contestuale controllo fine delle forze applicate. La trasmissione della potenza è normalmente di tipo meccanico, con un trasferimento del moto stabile e sicuro.
Componenti principali. Possono avere funzioni strutturali e/o operative. Il telaio del verricello fornisce il supporto strutturale necessario per l’alloggiamento dei componenti e deve essere progettato per resistere alle sollecitazioni meccaniche imposte dal carico e dal sistema di trasmissione della forza. Il tamburo è l’elemento principale, e consiste di un robusto cilindro in acciaio sul quale si avvolge la fune, metallica o di materiale sintetico. La rotazione del tamburo può essere manuale, meccanica, idraulica, pneumatica o anche elettrica. Nei modelli di alta gamma, il sistema di azionamento è integrato con riduttori di velocità e trasmissioni a ingranaggi o cinghie, finalizzati ad ottimizzare la coppia motrice rispetto alla resistenza del carico applicato.
Un componente essenziale per la sicurezza e la stabilità nella movimentazione del carico è il freno, che deve bloccare il movimento del tamburo in modo sicuro e permanente, garantendo il mantenimento del carico nella posizione desiderata. Gli apparati frenanti possono essere meccanici, idraulici o elettromagnetici; i verricelli più completi possono essere equipaggiati con dispositivi di rilascio progressivo che consentono il controllo dinamico della trazione. La guida fune, spesso integrata con rulli di distribuzione o soluzioni di avvolgimento controllato, previene sovrapposizioni o inceppamenti, garantendo una distribuzione uniforme della tensione e riducendo l’usura del cavo.
Altro componente fondamentale per i verricelli forestali è lo scudo. Si tratta di un elemento strutturale di primaria importanza, concepito per garantire la sicurezza dell’operatore e l’efficienza operativa nei contesti forestali. Generalmente realizzato in acciaio ad alta resistenza, esso svolge una funzione protettiva contro urti e proiezioni di materiale, oltre a contribuire alla stabilità dell’unità di trazione durante le fasi di traino. In numerose configurazioni, la geometria dello scudo è ottimizzata per facilitare il sollevamento parziale del legname, riducendo l’attrito con il suolo e incrementando l’efficacia del processo di esbosco. Alcuni modelli integrano soluzioni funzionali aggiuntive, quali alloggiamenti per attrezzi o sistemi di ripiegamento idraulico, che consentono la movimentazione automatizzata dello scudo stesso.
Nei modelli di ultima generazione, vengono spesso implementati sensori e sistemi di monitoraggio elettronico che rilevano diversi parametri operativi, quali la tensione del cavo, la velocità di avvolgimento e le condizioni di carico, per aumentare il livello di automazione e di sicurezza del dispositivo. L’abbinamento delle nuove tecnologie ai materiali ad alte prestazioni, quali acciai ad alta resistenza e leghe leggere, ha permesso di massimizzare l’efficienza dei verricelli, riducendo al minimo i guasti dell’attrezzatura e i possibili rischi per l’operatore.
Tipologie. I verricelli sono normalmente classificati in base al sistema di azionamento, alle prestazioni e al campo di applicazione. Ogni configurazione è pensata per rispondere a specifiche esigenze operative, garantendo livelli diversi di potenza, controllo e sicurezza.
La versione più semplice è il verricello manuale, azionato mediante una manovella e una cremagliera. La sua struttura è compatta, e ovviamente per l’azionamento non necessita di fonti di alimentazione esterne; ciò lo rende ideale per applicazioni che richiedono mobilità e versatilità, come il sollevamento di carichi leggeri o l’ancoraggio di strutture provvisorie. Tuttavia, la loro capacità di trazione è limitata, dipendendo sostanzialmente dallo sforzo applicato dall’operatore.
I verricelli elettrici si avvalgono di un motore alimentato a corrente continua o alternata, a seconda delle specifiche di utilizzo. Sono ampiamente impiegati nel recupero di veicoli, nell’industria e nelle operazioni di sollevamento a medio carico. Grazie alla possibilità di integrare circuiti elettronici di controllo, offrono maggiore precisione operativa rispetto ai modelli manuali, ma richiedono una fonte di alimentazione idonea. Inoltre, possono essere soggetti a surriscaldamento in condizioni di utilizzo prolungato.
I verricelli idraulici sfruttano la pressione di un fluido (di solito olio minerale) per azionare il tamburo e generare la trazione necessaria. Hanno spesso una potenza superiore rispetto ai modelli elettrici, per cui sono adatti per applicazioni gravose, come il traino di mezzi pesanti o l’uso su attrezzature industriali e veicoli specializzati. L’impianto idraulico a corredo, di solito formato dal binomio pompa-motore, ne aumenta l’efficienza e l’affidabilità operativa, ma ne limita l’applicazione in relazione alla disponibilità dell’impianto.
I verricelli pneumatici sfruttano l’aria compressa per generare la forza di trazione, trovando proficuo impiego in ambienti a rischio esplosione, come impianti petrolchimici e miniere, dove, per motivi di sicurezza, è necessario evitare l’uso di motori elettrici. I modelli pneumatici sono caratterizzati da un’elevata resistenza alle condizioni ambientali avverse e da una manutenzione relativamente semplice, ma la loro efficienza dipende dalla disponibilità di un adeguato impianto di compressione dell’aria.
Infine, i verricelli aeronautici sono specificamente progettati per l’installazione su elicotteri e velivoli da soccorso. Questi dispositivi devono rispettare rigorosi standard di sicurezza e leggerezza, combinando sistemi di trazione ad alta efficienza con evoluti dispositivi di frenata e di controllo. Sono prodotti con materiali ad alte prestazioni, per ridurne il peso senza comprometterne la resistenza strutturale.
Verricelli forestali. Nell’ambito montano, i verricelli vengono comunemente impiegati per il trasporto di materiali, l’installazione di infrastrutture, il recupero di veicoli e attrezzature, il soccorso di persone.
Per quanto concerne il trasporto di materiali, i verricelli sono usati per spostare carichi in aree difficilmente accessibili, come rifugi di alta montagna o cantieri alpini. In questi casi, vengono integrati con sistemi a fune sospesa, per movimentare elettricamente o idraulicamente i carichi in modo efficiente e controllato. Ma i verricelli possono rivelarsi utili anche per l’installazione di infrastrutture, per la posa di cavi, di ponti tibetani e di altre strutture sospese. La capacità di esercitare una trazione costante e progressiva consente infatti di posizionare e tendere le strutture con precisione, minimizzando il rischio di danneggiamento del materiale. Probabilmente, la più comune destinazione dei verricelli in ambito montano è l’esbosco di legname.
I modelli per l’esbosco. A causa della morfologia accidentata del terreno e delle difficoltà logistiche, l’esbosco del legname in ambienti montani rappresenta una delle operazioni più complesse e impegnative nel settore forestale. In tale contesto, i verricelli ricoprono un ruolo essenziale nella movimentazione del legname dalle aree boschive alle zone di stoccaggio o di lavorazione, garantendo efficienza, sicurezza e riduzione dell’impatto ambientale.
Possono essere distinti in base al sistema di azionamento e alla configurazione operativa. I modelli più diffusi sono quelli meccanici, idraulici ed elettrici generalmente installati su trattori forestali. La loro funzione principale è quella di trascinare i tronchi legati con funi di acciaio, spesso con l’ausilio di pulegge di rinvio.
Le caratteristiche dei modelli disponibili variano soprattutto in base alla forza di trazione, che può variare di solito tra 2.000 e 12.000 kg. La potenza (e quindi la stazza) del trattore a cui accoppiare il verricello deve essere adeguata alla capacità di tiro. Per i modelli di maggiore dimensione possono essere necessari trattori da oltre 100 Cv. La velocità di avvolgimento della fune è generalmente compresa tra 0,6 e 1,4 m/s, mentre la capacità del tamburo può raggiungere i 100 m di fune con un diametro di 10 mm. La prestazione del verricello condiziona la sua massa globale, che può arrivare anche a 800 kg per i modelli più robusti; si tratta di un dato importante da considerare, per la stabilità del trattore durante le lavorazioni. L’esbosco può avvenire con fune singola, una soluzione indicata per l’attività su terreni moderatamente declivi, mentre in zone a pendenza elevata e/o con ostacoli naturali (alberi, pietrame, profilo del terreno molto irregolare) si ricorre a verricelli con doppia fune, che garantiscono maggiore stabilità e precisione nella movimentazione del materiale.
Un’importante evoluzione tecnologica è rappresentata dai verricelli radiocomandati, che permettono all’operatore di controllare il dispositivo a distanza, migliorando di molto la sicurezza dell’operatore e riducendo il rischio di contatto accidentale con il cavo di trazione. Trattandosi di macchinari che operano con carichi pesanti e in condizioni spesso difficili, è importante predisporre un’accurata manutenzione periodica di tutte le parti del verricello, incluso il controllo periodico delle funi, degli apparati di frenata e delle strutture di ancoraggio, con una particolare attenzione alla protezione dell’operatore e alla stabilità del carico.
Motoverricelli e verricelli portatili
Costituiscono entrambi soluzioni estremamente versatili per l’esbosco del legname in ambienti montani. I motoverricelli sono di solito dotati di motore a scoppio, e si caratterizzano per un’elevata capacità di trazione, risultando pertanto ideali per l’operatività in zone remote e difficili da raggiungere. Il peso contenuto e la possibilità di essere trasportati manualmente li rendono particolarmente adatti per il recupero selettivo di tronchi, e più in generale per interventi di precisione in aree boschive impervie.
Tendenzialmente caratterizzati da peso e capacità di tiro inferiori, i verricelli portatili possono essere azionati tramite un motore endotermico o con alimentazione elettrica. Sono tipicamente impiegati per piccoli interventi di esbosco o per agevolare il trasporto del legname su brevi distanze, riducendo efficacemente la fatica dell’operatore.