
I parchi gioco nelle aree verdi
I parchi gioco sono spazi destinati all’attività fisica e motoria, con tutti i benefici che essa comporta anche sotto il profilo psicologico, ma sono anche luoghi di socializzazione e crescita, specie per i giovani. La loro realizzazione in contesti urbani richiede un’accorta progettazione
La gestione del verde in un parco include una serie di attività che vanno dalla creazione e manutenzione delle aree a verde, alla messa a dimora e manutenzione di alberi e arbusti, dalla gestione e conservazione degli habitat naturali, alla creazione di habitat educativi, ricreativi e salutari quali i parchi gioco. Praticare il gioco all’aperto consente infatti di interagire con l’ambiente naturale e di trarne benefici non solo fisici ma anche mentali e psicologici. Questo vale per tutti, ma vale soprattutto per i bambini e gli adolescenti. Creare un’area gioco, significa realizzare uno spazio attrezzato destinato alla ricreazione e all’attività fisica e motoria, rivolto a bambini e adolescenti, per i quali queste aree diventano anche luoghi di socializzazione e di crescita. I parchi gioco rappresentano quindi delle vere infrastrutture sociali. L’ubicazione deve essere pensata in una posizione facilmente accessibile e ben orientata rispetto al sole ma nel contempo alberata per consentire un adeguato ombreggiamento. Nel periodo estivo infatti le temperature sono spesso molto elevate per diverse ore della giornata. Occorre però evitare le piante che causano allergie e quelle che producono bacche velenose. Particolare attenzione deve essere data alla inclusività, per consentire la fruizione del parco giochi anche da parte di chi ha disabilità fisiche e motorie. Quindi niente barriere architettoniche e presenza di ingressi agevolati. Nella progettazione infatti, occorre sempre rispettare requisiti non solo tecnici ma anche di accessibilità e di sicurezza nei confronti dei fruitori.
Pavimentazioni antitrauma. La pavimentazione dei parchi gioco deve rispettare determinati requisiti di sicurezza per gli utenti. Nel contempo, deve essere antiscivolo, in modo da garantire una camminata stabile e sicura e deve anche assicurare una elevata capacità di drenaggio dell’acqua piovana al fine di evitare pericolosi ristagni.
Prima di prendere in considerazione le diverse soluzioni di pavimentazione è bene richiamare l’attenzione sul significato dell’area di impatto e dell’altezza di caduta dalle attrezzature, previsti da specifica normativa. L’area di impatto è quella destinata a protezione dalla caduta da un’attrezzatura la cui adeguatezza va valutata in base all’altezza della caduta. è essenziale che non vi siano interferenze tra aree di impatto di giochi diversi. L’altezza di caduta libera è data dalla distanza verticale massima tra il supporto che sostiene l’utilizzatore e il suolo. Le pavimentazioni in grado di assorbire l’energia dell’urto dovuto alla caduta vengono definite antitrauma.
La valutazione delle pavimentazioni antitrauma attinente la sicurezza nella caduta, viene fatta determinando le proprietà di assorbimento degli urti, eseguita in base al criterio delle lesioni alla testa – HIC – (Head Injury Criterion), secondo quanto descritto nella norma UNI EN 1177:2018. In sintesi, si tratta di valutare l’accelerazione raggiunta alle diverse altezze di caduta, tramite la misura effettuata da un’accelerometro che fornisce il valore della lesione alla testa in base all’entità dell’energia di impatto. La normativa prevede che la pavimentazione debba essere testata con temperature comprese tra 5 °C e 55 °C, con una tolleranza della altezza critica di caduta – CFH – (Critical Fall Heigth) compresa tra +1 -7%. Nella valutazione si considerano dunque solo le possibili lesioni al capo anche se nella caduta possono essere coinvolte altre parti del corpo, arti in particolare. Esistono diverse soluzioni per realizzare le pavimentazioni antitrauma delle aree gioco, da quelle con materiale naturale e con moduli in fibra sintetica (PVC e polipropilene) inerbiti, per arrivare alle pavimentazioni con gomma riciclata o colata.
Tra le soluzioni in materiale naturale realizzate principalmente in presenza di attività ludiche per bambini piccoli mirate a stimolare le capacità cognitive e motorie, ricordiamo quelle con l’impiego di ghiaino (pezzatura 2-8 mm) e di sabbia, e quelle che fanno ricorso a corteccia naturale o cippato. Si tratta però di pavimentazioni che non sempre offrono un assorbimento soddisfacente in quanto il materiale è soggetto a variazioni che rendono difficoltosa la valutazione di HIC e di CFH. Una pavimentazione tra naturale e sintetico è quella con alveoli in PVC riciclato. La forma alveolata consente la nascita e la crescita dell’erba naturale tra gli alveoli mantenendo sempre la certificazione antitrauma. I moduli hanno una altezza di 23 mm e grazie alla elasticità del PVC forniscono una buona protezione. Sempre con copertura con manto erboso è la pavimentazione realizzata con piastre in polipropilene espanso ricoperte con tappeto erboso sintetico.
Le pavimentazioni realizzate con piastre elastiche in gomma riciclata, di diversa forma e dimensione, o anche con rotoli, vengono fatte su superfici solide, come asfalto, calcestruzzo, lastricato, ecc. Si distinguono due categorie di pavimentazione: in SBR naturale (nera) o colorato (verde o rosso) e in EPDM. Il materiale SBR è un elastomero contenente stirene e butilene derivati dal riciclo di gomma e in particolare di pneumatici, che viene opportunamente lavato. L’EPDM è un elastomero ottenuto dalla polimerizzazione di etilene, propilene e diene, che ha spiccata resistenza al calore e ai raggi UV. I granuli di SBR ed EPDM vengono impastati con un collante poliuretanico stabilizzato resistente ai raggi UV. In questa tipologia, rientra anche la pavimentazione colata direttamente sul posto, derivante dalla miscelazione tra gomme sintetiche e gomme naturali. La colata del materiale viene fatta su un sottofondo di gomma SBR nera riciclata da pneumatici. Queste ultime sono pavimentazioni altamente elastiche, fortemente drenanti e antisdrucciolevoli, colorabili a piacere. Si tratta di pavimentazioni molto valide ai fini della sicurezza nella caduta..
Attrezzature per il gioco: materiali e norme di sicurezza. Le attrezzature dei parchi gioco possono essere costituite da elementi sia statici, sia dinamici. Nelle attrezzature con elementi statici, troviamo le diverse tipologie di case, castelli, scivoli, tunnel, pareti per arrampicata, reti per arrampicata tridimensionale, ecc. In particolare nei parchi inclusivi le case e i castelli devono essere progettati con ampi ingressi e avere adeguati elementi di sostegno. Nelle attrezzature con elementi dinamici, rientrano le altalene a sedile e a cesto, i dondoli, le giostre, i giochi a molla, ecc.
A differenza del passato oggi esiste una vasta gamma di materiali di elevata qualità con cui realizzare le attrezzature. Si va dall’acciaio galvanizzato o inox, adatto per montanti, piattaforme e scale, all’alluminio galvanizzato. Il polietilene ad alta densità (HDPE) trova largo impiego per scivoli e giochi a molla, come pure la plastica riciclata. Molto impiegato è il legno, in quanto materiale polifunzionale ed ecologico. Va tenuto presente che certi materiali captano maggiormente il calore e andrebbero evitati nelle regioni più calde e in aree non sufficientemente ombreggiate. Questo vale in particolare per l’acciaio e per il polietilene. Al contrario il legno non si surriscalda nemmeno dopo lunghe esposizioni. Questi materiali sono comunque tutti riciclabili. La scelta deve tenere conto del contesto dove sorge il parco e del tipo di manutenzione che si è in grado di assicurare e che, specie per il legno, deve essere elevata.
La sicurezza delle attrezzature è dettata in modo specifico da una serie di standad contenuti in alcune parti della norma europea EN 1176-1:2018. La norma è stata recepita in Italia come UNI EN 1176-1:2018 e sostituisce le precedenti. E’ suddivisa in varie parti, dalla 1176-1 alla 1176-11. La 1176-1 riguarda i requisiti generali di sicurezza, le altre si occupano di tematiche di sicurezza aggiuntive e dei relativi metodi di prova di specifiche attrezzature, oltre che di alcuni aspetti generali, quali l’installazione e la manutenzione (1176-7).
Per quanto attiene le attrezzature, la 1176-2 tratta i requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e dei metodi di prova delle altalene. Per queste, vanno anzitutto definite l’altezza e la larghezza della struttura di sostegno. Nel caso di due altalene affiancate la norma stabilisce non solo la distanza tra le due catene di sostegno ma anche tra un’altalena e l’altra. Inoltre viene definita la larghezza delle sedute e l‘altezza minima da terra (35 cm) delle stesse. La 1176-3 si occupa degli scivoli, la 4 delle funivie, la 5 delle giostre, la 6 delle attrezzature oscillanti, la 10 delle attrezzature da gioco chiuse, la 11 delle reti di arrampicata tridimensionale.
Un rischio infortunistico assolutamente da evitare è l’intrappolamento del capo o di un arto entro l’apparecchiatura in quanto, quando questo avviene, si può incorrere in lesioni anche gravi. Se il bambino porta il casco il rischio si eleva. Per evitare che ciò accada, le attrezzatura devono avere aperture le cui dimensioni non siano comprese tra 9 e 23 cm.
Installazione, controlli e manutenzione del parco giochi. La norma UNI EN 1176-7, come già ricordato, fornisce una guida all’installazione, ispezione, manutenzione e utilizzo delle apparecchiature. In particolare, viene definita la natura dei diversi controlli da effettuare, per quanto attiene, sia la pavimentazione per la quale il test HIC deve essere sempre positivo, sia le singole attrezzature. Questo al fine di garantire la sicurezza nella gestione e fruizione del parco. I controlli prevedono tre tappe successive aventi diversa finalità, cioè controlli visivi di routine; funzionali con frequenza tra uno e tre mesi; annuali di verifica complessiva. Lo scopo è quello di identificare i segnali che denunciano possibili difetti delle strutture e delle apparecchiature dovuti all’usura, alle intemperie e anche ad atti vandalici, per poi provvedere alla riparazione e all’eventuale sostituzione di singoli elementi o anche dell’intera apparecchiatura. è bene programmare un piano di controllo e di manutenzione annuale, ben definito come periodicità e come interventi da effettuare, e affidarsi a personale formato e preparato.
I controlli di routine sono essenzialmente visivi. Principalmente si tratta di verificare se vi sono detriti o alterazioni del suolo e delle attrezzature. Può trattarsi, ad esempio, di bulloni o viti sporgenti che possono costituire pericolosi punti di attacco dell’abbigliamento e anche possibili cause di lesione in caso di urti accidentali. Particolarmente pericolosi sono i ganci sporgenti che vanno assolutamente evitati. Eventuali rotture o usure dovute all’età (pavimentazione, cavi, catene, ecc.), vanno prontamente segnalati. Il fine è quello di individuare anche la più piccola alterazione in grado di mettere a rischio la sicurezza dei bambini e di segnalarla per un tempestivo intervento.
I controlli funzionali integrano operativamente le segnalazioni dei controlli visivi e devono verificare, seguendo una chek list, la stabilità della struttura e l’integrità degli elementi che costituiscono i singoli giochi. Oltre alla riparazione ed eventuale ripristino di pavimentazioni degradate e alla pulizia delle apparecchiature che presentano segni di sporcizia fatta con acqua ad alta pressione (100 bar), occorre valutare il grado di efficienza dei singoli giochi. Questo significa che chi effettua il controllo deve conoscere l’apparecchiatura, sapendo quali sono i punti da visionare e essere in grado anche di smontarla e rimontarla. Qualche esempio. Se si riscontrano pezzi usurati, specie per i giochi in movimento (giostre), questi vanno sostituiti con ricambi originali. Nelle pareti per arrampicata, le viti di fissaggio dei supporti vanno singolarmente controllate, rinserrate ed eventualmente sostituite.
Nei controlli annuali, vi è anche una finalità amministrativa, in quanto va verificato se gli interventi eseguiti durante i controlli funzionali (che vanno quindi sempre segnati nell’apposito registro della sicurezza), hanno rispettato il piano di controlli e manutenzione programmato. Vanno eseguiti da personale altamente qualificato in grado di valutare correttamente lo stato della pavimentazione (test HIC ed anche capacità drenante) e delle apparecchiature, oltre che il loro grado di efficienza. Nel caso, ad esempio, di montanti in legno, la verifica della resistenza, effettuata con specifica apparecchiatura, deve sempre rientrare nei controlli annuali.
Controlli e manutenzione dell’area a verde. Oltre alla manutenzione del parco giochi è essenziale anche la corretta manutenzione dell’area a verde nella quale il parco è locato. Si è detto della presenza degli alberi il cui fine non è solo quello dell’ombreggiamento, ma anche di riduzione dell’inquinamento e di contrasto alle ondate di calore. Fondamentale è quindi la cura degli alberi presenti. Gli interventi di potatura vanno ridotti all’essenziale, quali il taglio dei rami bassi o sporgenti che possono essere fonte di urto e di quelli secchi o danneggiati dal vento che presentano pericolo di caduta. In alcuni casi si rendono necessari interventi per dare più armonia alla chioma. Gli interventi si fanno con seghetti, cesoie, troncarami e, per rami di certe dimensioni, con motoseghe a batteria per evitare l’inquinamento dei gas di scarico e ridurre quello acustico. è importante la verifica della stabilità degli alberi effettuata con il metodo VTA (Visual Tree Assessment), con l’impiego di strumenti quali il martello sonoro a impulsi elettronici, il resistografo, il tassello di Pressler, l’analisi endoscopica. Le foglie cadute al suolo devono essere raccolte onde evitare pericolose scivolate. Anche in questo caso soffiatori e aspiratori è bene che siano elettrici alimentati a batteria.
La manutenzione della superficie prativa consiste essenzialmente nel taglio dell’erba effettuato con i classici rasaerba la cui scelta è legata alla frequenza e alla dimensione dell’area prativa, dai raserba semoventi con conducente a bordo ai robot rasaerba. Per i trattamenti antiparassitari è necessario conoscere le soglie di impiego sulla base della legislazione nazionale e regionale che limita l’impiego dei fitofarmici a quelli di bassa classe tossitologica, Si è diffusa la difesa integrata che sovente fornisce risultati migliori di quelli della lotta chimica.